sabato 5 maggio 2007

Video per gli umarélls?

Come primo argomento da discutere su questo blog avevo previsto lo sviluppo dei servizi Internet, ossia Iperbole 1.5 e soprattutto Iperbole 2.0. Pensavo che fosse la prima cosa su cui avrebbero reagito i bloggaroli, e peraltro si tratta di un argomento di una certa complessità e che richiederà lavoro ed approfondimenti.

Invece, prendo atto che le vicende di ieri sera e notturne portano l'attenzione sul progetto che nel documento è trattato al paragrafo 4.3 (Video diffusi in città) su cui mi arrivano varie obiezioni e richieste di spiegazione. Rispondo, sperando che ciò contribuisca a rendere più chiara l'idea e la discussione.

[CarlettoMazzone]: Non è vero che non sarebbe a spese dei cittadini. E' vero invece che non avete la minima idea di come finanziare il progetto (...) è uno di quei giornalini che mi danno gratis al semaforo, con la differenza che è su schermo. Dici che costa meno mettere su tutto sto ambarandan di un giornalino che è GRATIS?

Parliamo di sostenibilità finanziaria. Attualmente in diversi luoghi di passaggio (stazioni etc) vengono installati schermi pubblicitari, utili solo a far guadagnare chi li gestisce e chi li ospita. E' un trend in crescita, che continuerà ad espandersi finchè permane un saldo finanziario positivo dalla vendita della pubblicità. Visto che i video costeranno sempre meno, luoghi via via meno frequentati diventeranno appetibili, e alla fine arriveranno anche nei condomini, cominciando da quelli più grandi. A un certo punto poi il mercato tenderà alla saturazione. E tutto questo accadrà in modo magmatico, veicolando solo o quasi solo pubblicità. Quali vantaggi per i cittadini? Al più un piccolo introito economico per il condominio che, diciamo nel 2010, consentirà l'installazione di uno schermo pubblicitario nell'androne.

Naturalmente a quel punto avremmo perso una grande occasione, perchè se al Comune venisse in mente di sfruttare quel nuovo canale per uno scopo non solo pubblicitario ma anche informativo, entrerebbe in un mercato già saturo e farebbe molta fatica a promuovere una cosa del genere.
Dunque oggi, precorrendo il mercato, abbiamo l'opportunità di sfruttare l'introito pubblicitario per finanziare un nuovo canale di informazione per i cittadini. Non so di preciso quale sia il potenziale finanziario che si potrebbe ricavare dalla pubblicità (e infatti inizieremmo con una sperimentazione) ma io penso che si debba puntare ad andare in pari: fare il minimo di pubblicità possibile, solo quella che serve a sostenere i costi dell'ambarandan per non andare nelle tasche dei cittadini. Se ci riusciamo, mi pare che il vantaggio sia evidente.

Dopodichè, a regime potrebbe esserci della comunicazione cartacea che potrebbe essere superata da questo strumento: pubblicità nelle buchette, avvisi, cartelli appiccicati alle pareti, e altro ancora. Siamo sicuri che sarebbe un male? E poi bisogna pensare ai costi; meglio uno strumento flessibile, capace di operare anche in tempo reale, e che ti paghi con la pubblicità, oppure i costi di stampa e distribuzione da sostenere ogni volta che si deve avvisare di qualcosa?

[Bufalo]: Il punto che mi storce è che gli schermi sono pensati appositamente per gli umarèlls, cioè è un prodotto per gli anziani e non per i giovani: la complessità delle informazioni che vi sarebbero rappresentate (e anche molto di più, con l'aggiunta dell'interattività) sono quelle accessibili da internet per mezzo del pc ... solo che è dura far imparare al nonno l'uso del computer, non è vero? Piuttosto, il comune potrebbe fare sviluppare per i "tardoni" - per ragioni anagrafiche, generazionali, culturali - una periferica (come una tastiera semplificata) per l'uso dei siti d'interesse pubblico e sociale...

Nulla in contrario sull'alfabetizzazione informatica degli anziani, anzi! E ben vengano iniziative che aiutano chi non sa usare Internet ad avvicinarsi. Ma siamo sicuri che sia giusto dire ad un cittadino (o se preferite ad un umarèll) o Internet o niente? Se l'ICT ci offre delle possibilità per informare anche i meno tecnologici, perchè non farlo? Se leggete il documento, anche in 4.2 si parla di modi innovativi di comunicazione con gli anziani. Io credo che si debba andare in quella direzione. Naturalmente puntando a fare cose utili e a farle bene (ed è sul come riuscirci che preferirei concentrare il dibattito).

[iomè]: la scelta del suo assessorato, in linea con le scelte comunicative del sindaco, è quella della comunicazione senza diritto di replica, più che comunicazione sembra pubblicità; sembra che la giunta (non la città) voglia piazzare uno schermo quasi in ogni luogo per far sentire la propria esistenza ai cittadini (...) un televideo condominiale non ci serve, senza pensare alla difficoltà di farne uno strumento di qualità sufficiente; non vorrei infierire, ma il livello delle -trasmissioni- che si vedono sugli autobus è pessimo, la loro utilità è meno di zero.

La qualità è un tema a cui porre attenzione. Quante innovazioni non hanno funzionato all'inizio perchè erano "fatte male", e una volta realizzate per bene hanno funzionato eccome! Se volete un esempio preso dal mondo dell'informatica, qualcuno di voi si ricorda il dibattito su Windows 3.0? E dei tanti che dicevano di voler restare al DOS che funzionava molto meglio di quell'altro stupido programma a finestre che crashava di continuo?

Sul tipo di informazioni, naturalmente occorre fare attenzione, non dev'essere un canale pubblicitario della Giunta, ma realmente informativo. Questo è davvero centrale, e richiede anche dell'inventiva. Nel prossimo post vorrei provare a raccontare come mi è venuta l'idea e che tipo di informazioni potrebbero andare su questo canale. Ma mi aspetto anche che vengano suggerimenti e idee ulteriori.

Per adesso mi fermo qui, rimandando il resto al prossimo post...

4 commenti:

effebi ha detto...

Ottimo "lo sviluppo dei servizi Internet offerti dal comune".

Da Iperbole "come siete fortunati voi a Bologna, che per l'Internet pagate solo il costo della telefonata!" di quattordici anni fa a Iperbole provider degli ultimi (56K) in tempo di connessioni a banda larga di pochi anni fa, fino ad Iperbole oggi, di nuovo bazza grazie alla connettività WiFi (solo perchè non in concorrenza con nessuno che, ad oggi, la venda).

Cercate di arrivare prima di Fon, o dell'iniziativa popolare (che a differenza delle tv di strada porterebbe ad ottimi risultati) e Iperbole resterà una cosa fica.

Affogate l'ISP comunale nella burocrazia e nelle paranoie così care alle democrazie occidentali che tutti gli imbecilli amano tanto imitare e il bacino d'utenza manderà Iperbole a spendere (per farsi venire un pò di strizza, si confronti il vostro con il servizio di qualsiasi fornitore di account di posta gratuiti).

Sono molto curioso di sapere qualcosa di più su Iperbole 1.5 e soprattutto su Iperbole 2.0... ci sono indiscrezioni? Di che tratterebbesi?

Cordialità

Danilo Masotti ha detto...

Ancora commosso dalla sua presenza alla mia presentazione del libro UMARELLS alla libreria Pendragon, ho messo un post sul blog con tanto di umarells alle prese con grandi schermi :-)

http://umarells.splinder.com/post/12074103

Danilo "Maso" Masotti

Marco Poli ha detto...

La "macchina" al punto 4.2 mi sembra un'ottima idea (e non solo per gli anziani).

Leggo al punto 4.3 : "L’informazione seguirà poi il cittadino durante la sua giornata in città, accompagnandolo dal
condominio alla fermata dell’autobus, dall’autobus alla piazza, dai luoghi pubblici in cui sosta
durante la giornata (AUSL, biblioteche, uffici comunali, università, farmacie, etc.) a quelli privati
che lo accompagnano nei momenti di svago (fuori dal cinema, in fila al ristorante, davanti
all’edicola, in palestra, etc.)."

Dubito che qualche cittadino, del tutto indaffarato a muoversi nella città, possa interessarsi e leggere le notizie sui pannelli.

Poi : il difetto più grosso di questa comunicazione sta nella comunicazione a senso unico "point-to-broad", cioè da un solo soggetto alla massa (che non può rispondere in tempo reale).

Le tante reclame cartacee nelle buchette nauseano anche me, soprattutto per il grande spreco di alberi (= vita) e - in secondo luogo - per la scocciatura di eliminarle subito nella pila della carta da reciclare.
Quelle dei centri commerciali (di molte pagine e inchiostrate per intero) dovrebbero essere vietate per legge. Se un consumatore è interessato, dia la propria e-mail all'esercizio per essere informato delle offerte oppure visiti il sito-web.
Per le attività di zona, basterebbe un volantino da affiggere nella bacheca di ogni condominio, uno solo ...

Insomma : internet è un passaggio obbligato ed è ecologico, altre forme di comunicazione dovrebbero essere disciplinate per migliorare l'ambiente ...

('sti pannelli proprio non mi vanno).

Unknown ha detto...

Anche se non è tutto frutto del suo sacco (qui e lì si scorge il contributo di qualche tecnico), onore al merito: lei assessore ha redatto un documento ricco di buoni propositi ed idee di rilancio.

Tuttavia per portare avanti simili intenzioni, dovrà appoggiarsi a persone capaci di gestire i progetti condividendo i processi con tutti gli stakeholders. Pertanto le consiglio di concentrarsi -in una prima fase- nel gettare le fondamenta, istituendo un consorzio o un gruppo di lavoro centralizzato, prima indagare se sia un bene o no mettere i totem nei condominii... Inoltre dovrebbe delegare questa scelta agli esperti, no??

Personalmente dal gruppo o task-force terrei fuori i "soliti noti", gli incapaci, gli arroganti e quelli che non hanno voglia di lavorare.

Lei sicuramente riuscirà ad associare almeno "una faccia" ad ogni tipologia dei suddetti...

Buon lavoro

PS: in tutta sincerità, crede veramente che i mezzi e le risorse umane attuali siano sufficenti, che ci sia la necessaria competenza?