mercoledì 30 settembre 2015

News del 30 settembre 2015

20150930newsCari tutti, l'estate è finita, le scuole sono iniziate – a proposito, auguri a tutti gli studenti! – e io sono qui col consueto aggiornamento mensile.

La nuova legge sui rifiuti

Con l'approvazione della legge sulla gestione dei rifiuti l'Emilia-Romagna compie un importante passo avanti – anche sotto il profilo culturale – in un settore dove la nostra regione è già all'avanguardia. Si pone al centro del sistema un modello di sviluppo sostenibile, in cui non ci sono prodotti di scarto, le materie vengono costantemente riutilizzate e i rifiuti costituiscono pertanto una risorsa. Al fine di indurre comportamenti virtuosi riguardo sia alla raccolta differenziata che alla riduzione dei rifiuti, la normativa introduce la tariffazione puntuale: sistema attraverso il quale si paga per quanto si conferisce e non in base ai metri quadri o ai componenti della famiglia. La legge sostiene, inoltre, l'adozione di misure dirette alla riduzione ed al recupero dei rifiuti mediante il riutilizzo, il riciclaggio o ogni altra operazione di recupero, con priorità verso l'uso dei rifiuti come fonte di energia. Il raggiungimento degli obiettivi indicati di prevenzione e recupero di materia consentirà di ridurre il quantitativo di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio e tale aspetto è assunto come riferimento per la ripartizione degli incentivi previsti. A tal fine la normativa istituisce un fondo che premia i Comuni più virtuosi nella gestione dei rifiuti e supporta quelli che intendono implementare sistemi di gestione che consentano un maggior riciclaggio dei rifiuti.

Una più alta coscienza ambientale

Andiamo verso una politica improntata ad una sempre maggiore coscienza ambientale, anche grazie ad una spinta che viene dal basso (come nella legge sui rifiuti) e al diffondersi della consapevolezza del fatto che non possiamo sprecare risorse naturali che proprio perché non infinite sono da consegnare ai nostri figli e nipoti il più possibile intatte. Se in alcuni campi siamo più avanti, in altri ambiti c'è ancora parecchia strada da fare, e per farla è fondamentale, fra l'altro, migliorare la comprensione scientifica e tecnica del merito dei problemi, dei fenomeni e degli strumenti. Non sempre la politica è già all'altezza delle sfide, come racconto in questo post a proposito della questione tecnologica.
Fra i segnali positivi sottolineo anche l'impegno preso dal presidente Bonaccini di aprire un confronto col governo per normare diversamente l'estrazione degli idrocarburi. Sul tema "trivelle" credo serva un ulteriore sforzo di studio e comprensione per arrivare – non in modo aprioristico ma attraverso una valutazione del merito – ad una più forte attenzione e limitazione. Segnali controversi vedo invece sul consumo del suolo, visto che da un lato ci poniamo obiettivi importanti come il raggiungimento in pochi anni del consumo di suolo zero mentre dall'altro si rimane legati a progetti infrastrutturali di dubbia utilità e realizzabilità come il Passante Nord, mentre sarebbe meglio (visto che i problemi di mobilità da risolvere sono reali) concentrarsi sulle alternative possibili assai meno impattanti.

L'indipendenza della politica (e il caso San Lazzaro)

Per camminare con serietà in questa direzione, la politica deve dimostrare nei fatti credibilità e indipendenza. Qualità dimostrate nella delibera di revoca dell'edificazione del comparto di Idice da parte del sindaco Isabella Conti e della sua amministrazione. A fronte del venir meno degli impegni assunti dai costruttori coinvolti, a  San Lazzaro di Savena hanno scelto di tutelare con coraggio l'interesse collettivo. Imprese e cooperative sono risorse fondamentali per il nostro territorio e per l'occupazione, dunque da promuovere e sostenere, purché non a scapito dell'interesse della collettività, che deve essere il riferimento imprescindibile per la politica. Senza entrare nel merito dell'inchiesta giudiziaria e anzi auspicando che le indagini provino la correttezza sul piano penale delle persone coinvolte, non si può fingere che non esista un problema – squisitamente politico – nella relazione fra la classe politica e gli ambienti economici. L'autonomia della politica dai mondi economico-finanziari è una battaglia di cambiamento che va fatta fino in fondo, anche se questo significa andare controcorrente.

Provvedimenti regionali e notizie

Assestamento di bilancio, 52 milioni di euro di risorse regionali in più: oltre 30 milioni al sistema socio-sanitario, fondi per le zone colpite dal sisma, per cultura e turismo e 12 milioni al sistema delle imprese. Lavoro, nel 2015 +51,1% contratti a tempo indeterminato in regione; nel primo semestre 2014/15 cresce l'occupazione. Its, una diversa opportunità per il tuo futuro: la rete degli Istituti tecnici superiori e dei percorsi in partenza per il 2015/2017. I laboratori Europe direct per alunni e docenti: si amplia l'offerta dei percorsi didattici proposti per avvicinare i giovani all'Europa. Sanità – liste d'attesa, a settembre tempi ridotti in tutta la regione: oltre l'85% delle prestazioni entro 30 giorni ed entro 60 per le strumentali. Trasporto pubblico locale, via libera al nuovo piano regionalel'Assemblea legislativa approva l'atto di indirizzo, stanziati per la programmazione 2016-2018 oltre 200 mln. Più ferro, meno gomma: il costo del Piano infrastrutture scende da 21,7 a 10,6 miliardi. Alluvione Parma e Piacenza, il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato d'emergenza nazionale: il Governo stanzia i primi 10 milioni. Ricostruzione: a Guastalla inaugurato il nuovo Nido per 120 bimbi; dal concerto del 22 settembre 2012 ItaliaLovesEmilia ricavati 4,3 milioni di euro per la ricostruzione di scuole e palestre. Gas Rivara, "no" definitivo a qualsiasi progetto futuro. Consulta regionale per la legalità: l'organismo per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso si è insediato ufficialmente a Bologna. 16 mila impianti sportivi in Emilia-Romagna: un Piano regionale da 3,8 milioni per interventi di realizzazione, completamento e ampliamento di impianti e spazi e recupero funzionale e manutenzione straordinaria. Nuovo anno scolastico, il Garante regionale dei minori: "Tenere alta la guardia sul bullismo". Food Explorer, il gioco per conoscere i prodotti tipici: realizzato per le scuole primarie il gioco digitale didattico per conoscere i prodotti dell'Emilia-Romagna. "Allattiamo insieme", il 3 ottobre flashmob in regione: l'iniziativa aperta a tutti per sostenere l'allattamento al seno. Bici, Bologna ha la sua velostazione al Pincio. "La ballata dei senzatetto" vince il Los Angeles Short Film Festival: un cortometraggio interamente made in Emilia-Romagna. La Regione dedica una mostra al Maestro Manzi: aperta fino all'8 ottobre.

La settimana per la rianimazione cardiopolmonare

Nei giorni scorsi Federico Semeraro e Grazia Pecorelli hanno illustrato in V Commissione il Progetto "Kids Save Lives" nell'ambito di "Viva! la settimana per la rianimazione cardiopolmonare", che si terrà dal 12 al 18 Ottobre (qui il calendario degli eventi). La rianimazione cardiopolmonare iniziata dai soccorritori "laici" (ossia gli astanti, senza aspettare l'ambulanza) aumenta di 2-4 volte il tasso di sopravvivenza, e ognuno di noi la può fare. Il progetto "Kids Save Lives" prevede l'insegnamento delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare agli scolari a partire dai 12 anni. Per riuscirci, l'idea è quella di "adottare" insegnanti e fornire loro gli strumenti per dedicarsi due ore all'anno alla sensibilizzazione su questi temi. I contenuti del progetto saranno raccolti in un kit informativo, gratuito e scaricabile on-line dal 16 ottobre, a disposizione di tutto il corpo docente delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.

Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

News del 30 settembre 2015
Giuseppe Paruolo

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martedì 22 settembre 2015

La tipica sottovalutazione italiana della tecnologia

La tecnologia è pervasiva e l'Italia non si tira indietro: il boom della telefonia mobile da noi è stato rapido ed enorme, per fare solo un esempio. Allora perché parlo di sottovalutazione italiana della tecnologia? Perché in ogni contesto in cui c'entra l'evoluzione tecnologica, se ne parla come se fosse un fenomeno naturale con cui fare i conti, ineluttabile nella sua crescita e nella sua traiettoria.

Nessuno o quasi pare avere la percezione che l'evoluzione della tecnologia sia un fenomeno che può essere anche guidato, che potremmo scegliere in che direzione andare, mettere in campo delle idee invece di limitarci semplicemente ad andare a rimorchio di ciò che via via si rende disponibile.

Così, nel bel convegno su giovani e lavoro che si è tenuto ieri al cinema Galliera dai salesiani, è emersa la preoccupazione (fondata) che l'evoluzione tecnologica e l'automazione della produzione possa avere come effetto collaterale la cancellazione di molti posti di lavoro. Che fare dunque? Resistere o abbandonarsi all'ineluttabile? Ho sentito un vescovo ipotizzare che forse si potrebbe rinunciare a certe innovazioni per conservare posti di lavoro, e il rappresentante degli industriali rispondergli che le aziende per stare sul mercato non possono rinunciare all'innovazione tecnologica che consenta loro di competere sul mercato.

Cosa manca in questo dibattito? La percezione che sia possibile discutere dell'innovazione tecnologica in un'ottica diversa da quella del prendere o lasciare; che potremmo usarne le potenzialità per costruire nuovi strumenti che tengano conto di fattori diversi; che potremmo definire punti di equilibrio diversi se mettessimo in campo visione e lungimiranza (che scarseggiano, in effetti).

Per cominciare, c'è molto da imparare dalle lezioni del passato. Oggi, ad esempio, abbiamo un bel da riempirci la bocca sulla nostra motor valley, salvo il non trascurabile dettaglio che gran parte delle aziende che continuiamo a considerare nostri fiori all'occhiello sono in mani straniere. Era inevitabile? Io non credo, perché sarebbe bastato capire per tempo (fine anni '80, inizio anni '90) che nella progettazione dei motori non sarebbero più bastati i nostri pur ottimi meccanici, ma occorreva investire sulla progettazione al computer (adeguando scuole e strumenti) e forse avremmo visto un film diverso. Lo so bene perché in quegli anni provavo a spiegarlo alle persone che incontravo, ma allora come oggi il mondo dei decisori risulta ben distante dal mondo dei competenti. Le scelte non sono state fatte, e le conseguenze si sono viste.

Sulla relazione fra innovazione e lavoro, è dimostrabile che ci sono casi in cui è possibile una scelta, e voglio fare un esempio chiaro. Spesso le aziende (e la PA) che hanno bisogno di una soluzione software si trovano a dover scegliere fra un programma proprietario e una soluzione basata sul software libero. Molti pensano che il software libero sia una soluzione più "povera": costa meno, rende meno. Non è così: in generale il costo (almeno all'inizio) è comparabile, con la differenza che la soluzione proprietaria è già pronta, mentre quella basata sul software libero è da mettere a punto: dunque quello che si risparmia in licenze lo si deve spendere in competenze (= lavoro). Orientarsi verso il software libero è dunque un modo (tra l'altro) per privilegiare la crescita delle competenze e la creazione di posti di lavoro.

Certo, per andare in quella direzione occorrono scuole in grado di formare persone capaci di fornire le competenze necessarie, senza delegare gran parte della formazione alle stesse multinazionali interessate a vendere le licenze; occorrono dirigenti dei sistemi informativi con la visione e l'indipendenza necessaria per scegliere strade autonome, e non persone che ottengono quei posti in gran parte grazie ad una relazione privilegiata con le stesse multinazionali di cui sopra (e dico questo senza nulla togliere al ruolo importante svolto prima da IBM, poi da Microsoft e oggi da Google, ma una cosa è fare i fornitori, altra è fornire gli indirizzi a chi non è in grado di individuarli autonomamente); occorrono politici e classi dirigenti in grado quanto meno di comprendere di cosa si sta parlando e non fermi all'idea che sia sufficiente attendere, perché è l'innovazione a raggiungerci senza bisogno che siamo noi a metterci ad inseguirla, a definirla, a guidarla.

La tipica sottovalutazione italiana della tecnologia
Giuseppe Paruolo

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martedì 8 settembre 2015

Il fine non giustifica i mezzi (e a volte i mezzi vanificano il fine)

salvagentemailbombingDispiace constatare come ormai l'idea che il fine giustifichi i mezzi stia dilagando in ogni settore della politica, della società e della vita civile. In fondo Machiavelli ne parlava nel Principe a proposito della ragion di stato, prima di lui Ovidio ed altri classici, dopo di lui molti altri fino all'americano "in order to do good you have to sometimes engage in evil" (McNamara). Oggi purtroppo capita ogni giorno di incontrare persone disposte a trascurare correttezza e deontologia professionale, a rompere amicizie, a tirare colpi bassi, tutto insomma pur di raggiungere il proprio obiettivo.

Ma quel che mi lascia più interdetto è che capita anche in ambiti teoricamente insospettabili: fa particolarmente male quindi vedere insegnanti, che dovrebbero insegnare ai nostri figli i valori dell'ascolto e della democrazia, arrivare a dibattiti armati di pentole e determinati a non fare nemmeno parlare chi non la pensa come loro; fa male constatare che persone con importanti responsabilità istituzionali arrivino a tollerare e talvolta a giustificare pratiche illegali come le occupazioni abusive, in nome di una malintesa solidarietà; fa male vedere che a volte anche chi è impegnato come volontario nella promozione di buone pratiche sia disposto a scatenarsi pur di promuovere il proprio punto di vista.

L'ultimo esempio che mi è capitato di vedere è quello di un'associazione monzese, "Il Salvagente", impegnata a promuovere conoscenza e prevenzione sulla disostruzione pediatrica (pratica per liberare il respiro ad un bambino che sta soffocando a causa di un pezzo di cibo o di un oggetto che ha ingerito). Quest'associazione ha messo a punto una proposta di legge specifica sull'argomento, che è stata già approvata in Lombardia e Veneto, e che è stata proposta anche in Emilia-Romagna da consiglieri della Lega.

A parte che nella nostra regione si fa già qualcosa sull'argomento, io e gli altri consiglieri del PD riteniamo sia giusto promuovere questo tema (una risoluzione in questo senso è già stata approvata) all'interno di una legge-quadro sulla prevenzione sanitaria. Infatti, è inutile lamentarsi delle troppe leggi che vengono varate se poi ci mettiamo a promuovere una legge ad hoc per ogni singolo argomento di prevenzione sanitaria. A questo scopo abbiamo messo in piedi un gruppo di lavoro.

Non so cosa abbiano riferito all'associazione i consiglieri leghisti, ma evidentemente hanno individuato nel PD il problema, e senza nemmeno provare ad interagire sono partiti all'attacco. Ecco quindi che nel sito dell'associazione è apparso l'invito a inondare di mail il gruppo del PD in Regione, evidentemente pensando che parlare e confrontarsi fosse inutile, e passando direttamente al mail bombing. Vorrei dire loro che non mi pare il modo giusto, anzi è un peccato che un fine nobile sia in parte vanificato da un approccio così apertamente strumentale.

Comunque voglio rassicurarli sul fatto che procederemo nella direzione di una legge-quadro sulla prevenzione sanitaria, che ricomprenda anche l'attenzione al tema della disostruzione pediatrica. Grazie della segnalazione, ma il mail-bombing potevate risparmiarvelo. E' una cosa grave? No. Ma è una forma mentis che va combattuta, anche nelle piccole cose, perché poi in quelle più grandi fanno danni ingenti, come purtroppo è il caso degli altri due esempi che ho citato.

Il fine non giustifica i mezzi (e a volte i mezzi vanificano il fine)
Giuseppe Paruolo

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martedì 1 settembre 2015

News del 31 agosto 2015

20150831newsCari tutti, spero che abbiate avuto la possibilità di ricaricare un po' le batterie con qualche giorno di stacco dalle normali attività, una vacanza, occasioni di incontro con familiari e amici. Sia pur in formato più breve del solito, vi mando comunque qualche aggiornamento.

Migrazioni, accoglienza e regole

Le cronache d'agosto ci hanno continuamente parlato della migrazione che, per terra e per mare, vede persone disperate fuggire da terre di conflitto e di povertà per cercare di raggiungere, spesso attraverso l'Italia, l'Europa e il mondo occidentale. In queste settimane numerosi profughi sono giunti anche sul nostro territorio, accolti grazie alla mobilitazione di comuni ed istituzioni. Il governo sta giustamente adoperandosi perché un fenomeno di tali dimensioni sia affrontato a livello europeo e il nostro Paese non sia lasciato solo. Ma per cercare di governarlo non possiamo esimerci dall'interrogarci su portata ed efficacia delle politiche di cooperazione internazionale, e per quanto riguarda casa nostra sul significato profondo e sulla traduzione pratica di parole chiave come accoglienza e solidarietà, ma anche regole e legalità.

A livello politico c'è chi a destra reagisce speculando e alimentando timori e paure: ma la soluzione non è una chiusura nel fortino assediato, e una società chiusa e incapace di accogliere è condannata al declino, oltre che triste. Ma la speculazione che viene da destra non mi pare l'unico rischio: chi da sinistra si limita a ricordare che l'accoglienza è un dovere e al tempo stesso giustifica o fornisce alibi a pratiche illegali come le occupazioni abusive, in realtà finisce per fornire argomenti a chi a destra predica soluzioni di chiusura e arroccamento.

Oggi sarebbe un errore davvero grave non cogliere il disagio crescente fra i cittadini per i furti nelle case, che minano nel profondo il senso di sicurezza, per le illegalità diffuse che sembrano a volte tollerate o giustificate anche da rappresentanti delle istituzioni, per l'incapacità concreta di perseguire ingiustizie e abusi, con le forze dell'ordine oberate di incombenze più gravi e con la magistratura troppo spesso lasciata sola nel compito di far rispettare la legge. Non possiamo accettare che passi il messaggio che il divieto di sosta viene immediatamente sanzionato mentre chi ruba nelle case di fatto non viene perseguito e chi occupa abusivamente viene difeso in nome della solidarietà. Per questo abbiamo bisogno di una forte iniziativa che tenga insieme accoglienza e rispetto delle regole, solidarietà e forte contrasto all'illegalità: prima lo capiamo tutti (anche nel PD) e meglio sarà.

Provvedimenti regionali e notizie

Attività di volontariato per i rifugiati, la Giunta ha definito le linee guida: ai primi di settembre la firma di un protocollo condiviso con i Comuni, i Prefetti, i sindacati e Terzo settore. E' su Facebook la metà degli enti regionali: i dati del Rapporto 2015 sulla società dell'informazione, sulla diffusione di internet e sui servizi on line offerti dalla PA. Bimbi fino a 6 anni, aumentano i fondi per i servizi educativi: la Giunta regionale approva il riparto dei fondi, 80 mila euro in più rispetto al 2014. Commercio, l'Aula approva la legge di semplificazione della disciplina regionale: molti gli ambiti interessati, dalla distribuzione dei carburanti per autotrazione al commercio su aree pubbliche. "In estate la tua donazione conta. Parti col piede giusto": anche in agosto continua la campagna per promuovere le donazioni di sangue in estate. Pubblicati i risultati del bando Ict: disponibile l'elenco delle imprese finanziate dal Programma Por Fesr per oltre 12 milioni di euro. Dalla Regione tre milioni e 800 mila euro per le aziende vitivinicole: domande entro il 30 settembre. Ambiente, la Regione stanzia 4,5 milioni per le aree protette: i fondi vanno agli enti regionali per i Parchi e la biodiversità, tra l'altro, per la conservazione della rete dei sentieri fino alla sistemazione dei centri visita. Credito agevolato, dalla Regione 1,5 milioni per le aziende agricole: potrà essere attivato un volume di finanziamenti per oltre 100 milioni, domande fino al 2 ottobre. Dall'emergenza alla prevenzione, oltre 100 milioni per la tutela del territorio: interventi sulla costa, nella Bassa ravennate, a Bologna e Parma; via libera dal Governo al Piano per le aree urbane a rischio di alluvioni. Patto stabilità, sbloccati 20 milioni agli Enti locali colpiti dal sisma 2012: i fondi, ora svincolati dal Patto di Stabilità interno sono assegnati a Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia per opere a edifici pubblici danneggiati. In arrivo 9 milioni per rimuovere l'amianto nelle imprese: le risorse a disposizione con un bando della Regione – dal 23 settembre la prenotazione online della domanda di contributo. Patto per il lavoro, al via progetti formativi per 40 milioni: approvati in Giunta 333 progetti di formazione e accompagnamento al lavoro per inoccupati, disoccupati, persone in condizioni di fragilità. Edilizia, approvati piano di intervento e prime misure: i primi due bandi su misure di politica attiva e percorsi per l'accompagnamento al fare impresa.

Restiamo in contatto

Non mancate di farmi avere osservazioni e suggerimenti rispondendo a questa newsletter, consultando il mio sito web, visitando la pagina su facebook. E non dimenticate i gruppi di lavoro di #perdavvero, occasione per approfondire argomenti e formulare insieme proposte.

Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

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