lunedì 21 luglio 2008

La salute al centro del programma

Sono intervenuto l'altro ieri all'Assemblea provinciale del PD. Il mio intervento completo è qui. Riporto di seguito un passaggio a cui tengo molto.

Sul tema della promozione della salute dei cittadini lasciatemi lanciare un messaggio forte, di cui andando avanti mi sto sempre più fermamente convincendo: mettiamo la salute al centro! E non lo intendo in modo rituale: chi, interpellato sull’importanza della salute, la negherebbe? Qui voglio dire facciamo della salute uno dei valori fondanti su cui aggregare le migliori energie dei cittadini del terzo millennio. I nostri padri e i nostri nonni hanno lottato per la libertà e la democrazia, e sono stati disposti a pagare dei prezzi in prima persona per ottenerle. Ora che le abbiamo, c’è la sensazione che nessuno sia più disposto a mettere nulla di sé a disposizione di un disegno più grande. Forse siamo tutti più egoisti, o forse dobbiamo essere capaci di individuare alcuni grandi valori su cui fondare le nostre comuni battaglie. Io credo che la salute possa essere uno di questi valori fondanti. Urbanistica, mobilità, ed altri temi, sono fondamentali ma sono mezzi: per arrivare dove? Ad una città più sana!

lunedì 14 luglio 2008

Addio, Roberto

Non è semplice accettare la morte, ed è ancora più vero quando giunge come un fulmine a ciel sereno. Con Roberto ci siamo visti mercoledì scorso, all'ufficio di presidenza della conferenza territoriale socio-sanitaria. All'uscita ci siamo fermati sotto il portico di via Finelli, a parlare del lavoro da fare, di una riunione da convocare e delle ferie imminenti.

Poi, ieri, la notizia della sua improvvisa scomparsa. Cosa dire di una persona che in questi anni ho avuto modo di conoscere e di apprezzare? Davvero, mancano le parole. Perciò qui dico solo questo: addio, Roberto.

giovedì 10 luglio 2008

Serafino e il Natale

Serafino è un consigliere comunale un pò pepatino a cui non manca il senso dell'umorismo. I nostri rapporti sono di solito improntati ad una simpatica conflittualità. Il mio sospetto è che Ofrio, da quando ha gettato la tonaca alle ortiche (prima infatti si chiamava Don Ofrio), abbia una vena troppo caustica, che lo rende poco sopportabile nella veste di consigliere, mentre come umorista ha un futuro davanti. Oggi infatti mi dedica un simpatico pezzo satirico sul Carlino, immaginandomi impegnato nottetempo a trovare titoli per le civette comunali.

Nel suo pezzo mi ha bruciato la civetta del 24 dicembre 2008, rivelando anzitempo alla stampa il titolo che avevo faticosamente messo a punto: "Domani è Natale". Inconfutabile, come i titoli di tutte le locandine comunali. Ma siccome a questo punto ormai è pubblico, fornisco a lui e a voi in anteprima mondiale l'intera locandina di quel giorno. Come vedete, è molto interessante... :-)

PS Per i disattenti: si scherza, e questa locandina è finta. Non si sa mai...

domenica 6 luglio 2008

Civette e Bolognini

Oggi Repubblica Bologna pubblica un corsivo di Aldo Balzanelli in risposta ad una mia mail, che invece non viene riportata. Non mi sembra un'omissione da poco: trovo scorretto che non venga fornita al lettore la possibilità di conoscere in modo da poter giudicare. L'ho scritto a Repubblica, e mi auguro che pongano rimedio.

Nel frattempo, visto che hanno evidentemente deciso di rendere pubblico un carteggio finora privato, mi pare corretto da parte mia rendere conto delle tre lettere intercorse: qui ci sono la mia mail ad Ezio Mauro di giovedì scorso, la risposta di Balzanelli che mi è giunta ieri, la mia ulteriore risposta mandata ieri sera a tarda ora, prima di leggere il giornale di oggi.

Lo faccio io per i pochi lettori del mio blog, nell'attesa di vedere come deciderà di comportarsi Repubblica nei confronti delle sue molte migliaia di lettori.

venerdì 4 luglio 2008

Bologna FC, una questione etnica?

Quando ho letto i giornali di stamattina ho fatto fatica a credere a quello che stavo leggendo. Temo però che sia vero. Ma andiamo per ordine.

L'altro ieri, interpellato dai cronisti sulle vicissitudini della vendita del Bologna, ho risposto: aspettiamo a vedere cosa succede, ma certo le sensazioni finora non sono positive. E poi, ridendo: certo, se ci fossimo presentati noi in quella maniera lì, i giornali ci avrebbero fatto le edizioni straordinarie fino a Tokyo. L'ho detto scherzando, ma non certo in senso positivo.

Perchè il problema non è vendere agli americani o ai bolognesi, ma sapere a chi si vende. Qualche settimana fa, sulla base delle poche informazioni disponibili sugli acquirenti della squadra, avevo fatto una ricerca in Internet e non avevo trovato molto. Il "sobrio" sito dell'avvocato Tacopina, da cui si deduce che si considera un superavvocato e che ama le cronache mondane (vedere a lato il titolo di GQ in home page), uno scarno profilo su Wikipedia (che peraltro in questo momento lo qualifica già "presidente del Bologna FC dopo il passaggio di proprietà da Alfredo Cazzola"!), i vari articoli in cui annuncia che sta per realizzare il suo sogno (cioè acquistare la Roma, essendo lui originario di quella città), le sue vicissitudini nella difesa di Amanda Knox e poco altro.

Ora, nulla da dire sull'avvocato Tacopina, ma è chiaro che ancora non si sa chi ci sia dietro, e quindi è molto difficile dare un giudizio su una vendita annunciata e peraltro non ancora conclusa. Per questo la mia battuta: se il Comune si fosse presentato in una qualsiasi operazione con un prestanome senza chiarire chi ci fosse dietro, ce ne avrebbero dette (eufemismo) di tutti i colori. Quindi ribadisco: spero che la questione si chiarisca in senso positivo, ma è evidente che al momento non è nè chiara nè positiva.

Dopodichè, il fatto che Alfredo Cazzola se la prenda coi politici che hanno fatto dichiarazioni preoccupate e misurate come la mia, come se da queste dichiarazioni potesse derivare alcunchè, mi pare solo un modo di mettere le mani avanti rispetto ad una conclusione su cui evidentemente comincia a nutrire lui stesso più di un dubbio.

Ma quel che è davvero incredibile, e che stento a credere, è che io (come altri) dovrei tacere in quanto portatore di un cognome "non bolognese". Siamo alla questione etnica?

Io sono nato e vissuto da sempre a Bologna, da padre campano e madre ligure, e porto il cognome che ho senza alcuna vergogna, fiero anzi dei sacrifici dei miei nonni e dei miei genitori che mi hanno aiutato ad essere quello che sono, e cercando ogni giorno di dare un contributo positivo alla mia comunità. E non aggiungo altro.