venerdì 31 ottobre 2014

#pillolediprogramma 1-10

pillolediprogimgAlcune idee programmatiche, spesso derivanti da suggerimenti e segnalazioni ricevute, che mi impegno a promuovere e che offro al PD e al candidato presidente Stefano Bonaccini. Qui ci sono le prime dieci, prevalentemente nel campo socio-sanitario ma non soltanto.

1. Indicare il costo effettivo delle prestazioni sanitarie

Le liste d'attesa sono lunghe e le prestazioni sanitarie costano: perché non inserire nel ticket anche una informazione sul loro costo reale? Le mancate disdette pesano sui costi totali delle prestazioni effettivamente fruite. La consapevolezza dello spreco potrebbe contribuire a diminuire le disdette non comunicate e anche a ridurre la propensione a chiedere l'indicazione di urgenza per scavalcare le liste d'attesa. Peraltro ci sono Paesi nei quali le assicurazioni, a fronte della copertura di una determinata spesa sanitaria, informano l'assicurato sul costo reale della prestazione. Mi pare una buona idea, a costo zero per il sistema, utile ad aumentare la consapevolezza di tutti. (Grazie a Carla per la segnalazione)

2. Vincolare a progetti innovativi una parte del Fondo Regionale Non Autosufficienza

La nostra Regione invecchia e sempre più spesso la persona anziana si trova a vivere sola. Gli anziani hanno spesso risorse fisiche e mentali sorprendenti ma, se abbandonati alla solitudine, rischiano di divenire fragili in poco tempo. Dobbiamo aiutarli con forme nuove e sostenibili anche in prospettiva. In questo senso non è lungimirante spendere tutto il Fondo Regionale Non Autosufficienza in forme tradizionali di assistenza residenziale o domiciliare. Una quota significativa del FRNA dovrebbe finanziare progetti innovativi e sperimentali: vi sono già esempi di questo tipo e casi in cui l'anziano diventa addirittura una risorsa. Fondamentale, inoltre, da parte delle istituzioni, rendicontare in maniera trasparente e pubblica l'uso che in questi anni e attualmente è stato fatto del Fondo. (Grazie a Cristina per il suggerimento)

3. Finanziare audit energetici per le piccole imprese e diagnosi energetiche per i condomini

Ferme restando le detrazioni fiscali del 65% per chi realizza interventi di riqualificazione energetica, la Regione potrebbe stimolare il processo di rinnovamento e di ricostruzione nella nostra regione finanziando un migliaio di audit energetici nelle piccole e medie imprese e altrettante diagnosi energetiche nei condomìni. E' un'iniziativa che avrebbe l'effetto diretto e indiretto di crere posti di lavoro, e farebbe fare un passo avanti alla riconversione ecologica le nostre città. Potrebbero essere privilegiati i Comuni che aderendo al Patto dei Sindaci hanno elaborato il Piano di Azione dell'Energia Sostenibile e quindi hanno quantificato il bilancio delle emissioni attuale e l'obiettivo di riduzione al 2020. Fondamentale, poi, sarà dotarsi di strumenti di monitoraggio aperti a tutti i soggetti interessati del territorio. (Grazie a Gianangelo per l'idea)

4. Trapianti da vivente, facilitare le procedure relative a donatori internazionali

Vi sono casi in cui un familiare di un paziente in attesa di trapianto sarebbe idoneo e disponibile a donare un rene, ma siccome vive all'estero le procedure sull'immigrazione rendono di fatto la cosa impraticabile. E' una situazione abbastanza frequente quando il paziente è un cittadino immigrato, i cui familiari sono in gran parte residenti nel paese d'origine. In questi casi aprire un canale privilegiato per il familiare donatore consentirebbe di dare una risposta al paziente in attesa di trapianto, libererebbe un posto in dialisi (che costa alla collettività molto di più del costo che occorrerebbe sostenere per la procedura di cui si parla), aiuterebbe a smaltire la coda dei pazienti in attesa di un organo da donatore cadavere, permetterebbe di incrementare la percentuale di donazioni da vivente che in Italia sono molto sotto la media europea. Sarebbe una scelta che porterebbe solo benefici, perché non farla? (Grazie a Giorgio per la segnalazione)

5. Prestazioni sanitarie: ricetta e prenotazione in un unico clic

Oggi, il medico di base ci consegna la ricetta per un esame o una visita dopo aver digitato la prescrizione e il grado di urgenza. Allo stesso clic, con cui salva e manda in stampa la ricetta, si potrebbe, facilmente e a costo zero, associare la prima disponibilità nel distretto di appartenenza. Se al cittadino l'appuntamento va bene è già prenotato, se non gli va bene è libero di andare in un qualunque punto CUP a cambiarlo (o di farlo online). Costo zero per tutti e una vita migliore per chi ha bisogno di una visita o di un esami. In questo modo si eviterebbe anche il rimpallo tra CUP e medico di base quando la ricetta è compilata male (capita). (Grazie a Marco per il suggerimento)

6. Ticket sanitari sulla base del reddito fiscale pro-capite

Le fasce di reddito su cui basare il calcolo del ticket di compartecipazione alla spesa sanitaria devono tenere conto del numero dei componenti della famiglia. Prendere come unico parametro di riferimento il reddito lordo fiscale familiare (come previsto dal D.M. 22-1-1993) crea una situazione di iniquità, penalizzando in particolare le famiglie numerose. In attesa che il governo ponga rimedio per quanto di sua competenza la Regione deve provvedere a correggere i propri ticket. E' sufficiente dividere il reddito lordo familiare per il numero di componenti della famiglia, e in base a quel parametro rivedere gli scaglioni di reddito e i ticket relativi. Si tratta di una correzione semplicissima che non richiede nemmeno di mettere mano all'ISEE, parametro importante in molti casi ma che se applicata a questo caso richiederebbe di fare calcoli complessi su milioni di persone.

7. Una lista di priorità per gli interventi di messa in sicurezza del territorio

La necessità di varare un piano di messa in sicurezza idrogeologica del territorio è largamente condivisa: i benefici in termini di prevenzione del dissesto e anche l'impatto occupazionale sono sotto gli occhi di tutti. Il problema principale è trovare le risorse, ma una volta reperite occorre assicurarsi di spenderle nel modo migliore e per gli interventi più importanti ed urgenti. Si potrebbe mettere mano ad una vera e propria lista di priorità degli interventi, sulla base di valutazioni costi-benefici e di criteri espliciti e trasparenti. Sarebbe un modo per chiarire ai cittadini in anticipo secondo quale gerarchia si intende procedere man mano che si rendono disponibili le risorse per effettuarli. (Grazie a Lea per la sollecitazione)

8. Basta spezzatino, serve un portale unico per la salute

Qualche anno fa, da assessore alla salute di Bologna, presentai http://ift.tt/1hu2UCb, che nelle intenzioni intendeva essere il portale bolognese della salute. Un servizio che si fondava su due idee ancora attuali: primo, che al cittadino interessa sapere di quali servizi può usufruire indipendentemente da quale sia l'azienda sanitaria da cui tali servizi dipendono; secondo, che è possibile offrire con semplicità servizi avanzati ed innovativi. Quel sito oggi non è sufficientemente aggiornato, e la questione rimane aperta. Siccome è possibile, oggi, avere in un solo portale tutte le informazioni su tutte le prestazioni e tutte le sedi dell'area metropolitana, e il collegamento ai diversi servizi on line (prenotazioni, disdette, pagamenti, fascicolo sanitario, cartella clinica), io dico: facciamolo.

9. Difendere i punti di raccolta sangue sul territorio

L'evoluzione dei servizi di raccolta sangue porta sempre più a privilegiare i centri di raccolta presso i grandi ospedali, chiudendo quelli nelle località periferiche. Ma la presenza dei donatori sul territorio è una ricchezza da salvaguardare; per la valenza del loro associazionismo sul piano sociale, per la promozione di stili di vita salutari, per la cultura della prevenzione e della donazione. Occorre considerare la questione con un'ottica ampia e l'assetto attuale costituisce un punto di equilibrio che non può essere ulteriormente eroso. Quindi dico no alla chiusura di altri punti di raccolta sangue sul territorio metropolitano bolognese.

10. Serve un percorso terapeutico per il piede diabetico

Serve un percorso diagnostico terapeutico assistenziale specifico per il piede diabetico, malattia invalidante (e costosa per il servizio sanitario) che necessita del coinvolgimento di diversi professionisti sanitari (diabetologo, ortopedico, chirurgo vascolare, podologo, infettivologo, radiologo, tecnico ortopedico). Per questa patologia serve molta prevenzione (come sempre), coinvolgimento della medicina del territorio per screening e diagnosi (1° livello), organizzazione diffusa per le medicazioni e la piccola chirurgia (2° livello), strutture di riferimento (auspicabilmente una sola) per il trattamento dei casi più gravi come infezioni gravi o ischemia critica, procedure di rivascolarizzazione distali, chirurgiche ed endoluminali, interventi di chirurgia ortopedica (3° livello). Altre regioni si sono già dotate di un piano specifico, facciamolo anche noi. (Grazie a Marina e a Stefano)

#pillolediprogramma 1-10
Giuseppe Paruolo

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sabato 25 ottobre 2014

News del 25 ottobre 2014

20141025newsCari tutti, è ormai partita la campagna elettorale: io sono in pista, chi vuole darmi una mano è benvenuto! Permettetemi, accanto ai consueti aggiornamenti mensili, di dedicare un po' di spazio alla mia candidatura.

Candidato a consigliere regionale

Chi di voi mi segue da tempo conosce le motivazioni del mio impegno, comunque trovate qui e qui alcune considerazioni relative alla mia candidatura nella lista del Partito Democratico per la circoscrizione di Bologna a sostegno del candidato presidente Stefano Bonaccini. Sul mio sito trovate tutte le newsletter (che sono anche il mio rendiconto di mandato praticamente in tempo reale) e altri materiali. Mi permetto in via del tutto eccezionale di allegare a questa mia un volantino in formato elettronico molto leggero che si presta ad essere inoltrato via mail. Volendo c'è anche una versione diversa del volantino (con più contenuti).

Come sostenere la mia candidatura

Alle regionali ci sono le preferenze, quindi per essere eletto occorre che vi siano (tante) persone che oltre a mettere la croce sul simbolo del PD scrivano a fianco "Paruolo". Possono votare per me tutti i residenti nella provincia (ora città metropolitana) di Bologna, vale a dire da Crevalcore a Castel del Rio, da Molinella a Castiglione dei Pepoli, da Bologna a Imola.

Se volete aiutarmi, la cosa fondamentale è il passaparola: parlatene alle persone che conoscete e mandate delle mail (a cui potete allegare il volantino). Il volantino e la preferenzina piccola sono anche su carta: se ne volete copie, mandate una mail a staff.paruolo@gmail.com e sarete contattati da persone che mi aiutano. Io sarò presente a diversi incontri pubblici, ma continuo a pensare che il modo migliore per conoscere delle persone sia attraverso incontri privati con 10-15 persone: se volete organizzarne uno, magari chiamando amici diversi, nei limiti del possibile sono a disposizione!

Se poi volete fare di più, unitevi al gruppo dei sostenitori attivi! E in ogni caso potete seguirmi sul sito, su facebook, su twitter.

Pillole di programma

Una delle cose che sto facendo con l'aiuto dei miei sostenitori è quella di pubblicare ogni giorno una pillola di programma. Si tratta di proposte puntuali e concrete, per lo più derivanti da suggerimenti che ho ricevuto, che offro alla considerazione di Stefano Bonaccini e che in ogni caso mi impegno a promuovere da consigliere se eletto. L'adesione entusiasta di molti mi dimostra quanto sia forte e diffuso il desiderio di dare un contributo di idee: manda anche tu un'idea, se vuoi! Man mano che escono le pillole vengono raccolte in questa pagina.

Provvedimenti regionali

Aggiornate le procedure sulla ricostruzione delle abitazioni private con proroga a fine 2015 dei termini per la presentazione delle domande di contributo per alcuni immobili. Più che raddoppiate le risorse per finanziare il bando per la casa alle giovani coppie e altri nuclei familiari (15,3 milioni di euro per 543 richieste). Aperto fino al 5 dicembre un bando rivolto ad associazioni giovanili per progetti di gestione e valorizzazione dei beni culturali.
3 milioni di euro a disposizione su un bando per sostenere lo start up di nuove imprese innovative, scade a fine marzo 2015. In vista di Expo Milano 2015 sono disponibili finanziamenti per le PMI che pubblicizzano a livello mondiale le produzioni regionali o che operano nell'internazionalizzazione del turismo. Prosegue l'iniziativa per il contrasto e la prevenzione al gioco d'azzardo con la vetrofania con il marchio "Slot Free ER" per gli esecizi commerciali che rinunciano alle slot machines. In campo agricolo al via il registro unico dei controlli (RUC) che permette di semplificare e unificare la complessa macchina delle ispezioni. Predisposto infine un sito dedicato alle elezioni regionali di domenica 23 novembre (si vota dalle 7 alle 23).

Giacomo e Mauro ci hanno lasciato

Già la scorsa volta il pensiero era andato a Giacomo Venturi che lottava fra la vita e la morte: Giacomo purtroppo ci ha lasciato e lo accompagniamo col ricordo e con la preghiera, almeno per chi crede. Voglio ricordare anche Mauro Manfredini, consigliere regionale della Lega recentemente scomparso, che era tra l'altro mio vicino di ufficio per cui ci vedevamo spesso. Sono circostanze che ci fanno pensare e che in qualche misura ci aiutano a considerare nella giusta luce il senso del nostro impegno.

Grazie, un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

Il volantino della campagna

News del 25 ottobre 2014
Giuseppe Paruolo

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venerdì 17 ottobre 2014

Jobs Act e coperte di Linus

Ammetto di essere interessato non solo sul piano politico ma anche sul piano psicologico e culturale alla fenomenologia di coloro che in questi giorni protestano contro l'intenzione del governo di modificare la legislazione sul lavoro. Vorrei stare alla sostanza, senza andare sul piano del linguaggio che però in questi giorni per colpa di qualcuno ha toccato punte di inusitata durezza. Mi auguro solo che chi pensa che essere sindacalista (lo stesso varrebbe per un politico) comporti un'esenzione dalla civiltà si ravveda e provi a spiegare le proprie ragioni senza più scendere in attacchi personali. Da questo punto di vista piena solidarietà ai sindacalisti della Cisl che sono stati offesi.

Ma veniamo al merito: ieri – come hanno scritto i giornali – sono scesi in piazza operai, studenti e pensionati per protestare contro il governo. Operai, studenti e pensionati evidentemente nostalgici del PD di qualche tempo fa, quando eravamo il terzo partito fra i giovani e lavoratori, perché continuavamo a non fare le riforme o a farle a metà. Come ha detto il mio collega e amico Antonio Mumolo "Due anni fa la Fornero ha modificato l'articolo 18 senza che ne sia scaturito un solo posto di lavoro", senza che naturalmente lo sfiorasse il sospetto che le mezze riforme non hanno mai risolto i problemi. Come lui, molti altri pensano che per cominciare a riformare il sistema occorra iniziare da qualcos'altro. E da cosa? Di solito la risposta è che occorre abbassare le regole di austerità, che tradotto vuol dire convincere l'Europa a darci i soldi che non abbiamo per provare a rilanciare l'economia agendo (come da tradizione italiana) sul fronte della spesa.

In fondo qui si confrontano due scuole di pensiero, due tradizioni ben presenti nel nostro paese: quella per la quale ci si deve anzitutto rimboccare le maniche e darsi da fare in proprio, poi se arrivano anche degli aiuti ben vengano; e quella invece di chi pensa che la colpa sia sempre e comunque di qualcun altro e che quindi tocchi ad altri fare il primo passo. Ecco quindi rispolverate le coperte di Linus, che sul fronte economico nei populismi grillini e di certa destra si traducono nel dare la colpa all'Euro, mentre nella piazza di ieri alla politica del rigore: se non è zuppa è pan bagnato.

Il tutto mentre un esercito sterminato di giovani è senza diritti, abbondano forme varie di precariato, e ciò nonostante gli investitori seri (che giustamente non possono pensare di vivere di espedienti in materia di politica del lavoro) stanno alla larga. In questo contesto, chi si rende conto della situazione – come il governo guidato da Matteo Renzi – e prova a spostare le tutele dal posto di lavoro al lavoratore, allargandole all'enorme platea dei senza diritti e al tempo stesso cercando di sbloccare l'impasse rilanciando gli investimenti e favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro, viene fatto oggetto di un'ondata benaltrista con ben poche prospettive.

Perdonate il parallelo, ma ciò mi ricorda molto quando il sindaco Guazzaloca insisteva a dire che Sirio era inutile, poiché era stato installato senza che il traffico in centro calasse. Piccolo dettaglio: non lo aveva mai acceso, e infatti quando dopo lo accendemmo si scoprì (sorpresa!) che invece a qualcosa serviva. Così fa oggi chi sulla base delle esperienze delle mezze riforme passate prova a schivare l'oliva di una riforma del lavoro ampia, seria, equa e finalizzata alla creazione di nuove opportunità di lavoro, che è ciò di cui abbiamo invece un grande bisogno.

Jobs Act e coperte di Linus
Giuseppe Paruolo

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