lunedì 31 ottobre 2016

News del 31 ottobre 2016

20161031newsCari tutti, ci stringiamo col pensiero alle persone colpite dall'ennesimo terremoto in Italia centrale. Dobbiamo essere tutti al loro fianco e al tempo stesso renderci conto che ben poco del territorio italiano può considerarsi immune dal rischio e che pertanto l'adeguamento sismico degli edifici deve diventare una assoluta priorità nazionale.

Basta un sì

Sta entrando nel vivo la campagna per il referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale: auspico che il confronto e il voto possano essere sul merito della riforma e non sul corollario di polemiche, insulti e a volte incredibili frottole che si leggono sull'argomento. Nel merito la riforma introduce alcune modifiche che a parole quasi tutti i partiti proclamavano da decenni di condividere, volte a snellire le procedure, ridurre i costi ed eliminare doppioni ed enti inutili. La riforma poteva essere scritta meglio? Penso di sì, ma è il risultato di un lungo lavoro parlamentare con 6 votazioni e a questo punto respingerla rappresenterebbe un'occasione persa. Per questo vota No chi ha paura di cambiare perché pensa che le cose vadano bene così, e vota Sì chi ritiene che il Paese debba avere la forza di cambiare per poter affrontare le sfide del futuro. Leggete questo mio articolo pubblicato sul Corriere di Bologna. E sul "combinato disposto" con la legge elettorale? Qui il tema è semplice: c'è chi vuole che governi chi vince le elezioni e chi invece preferisce che le elezioni non le vinca mai davvero nessuno, in modo che poi servano grandi coalizioni (o inciuci) e ogni forza politica possa reclamare il proprio spazio di influenza. E' la situazione che in Italia viviamo da tempo, con politici che restano sulla breccia per decenni indipendentemente dai risultati elettorali, e che non a caso sono concordi nell'opporsi alla riforma. E' una fatalità che i nostri migliori giovani debbano andare all'estero per trovare lavoro o è una fra le conseguenze di un sistema bloccato e consociativo che premia più le appartenenze che il merito? Un quadro politico più competitivo credo sia utile anche come prerequisito per avere più meritocrazia in tutto il sistema.

Appuntamenti e incontri

Sono stato invitato come relatore a diversi incontri pubblici sul tema del referendum costituzionale. Sarò a Monzuno il 4 novembre, a Marzabotto il 9, a Castel Maggiore l'11, a Zola Predosa il 14, a San Giorgio di Piano il 17. E poi ancora a Bologna, Pioppe di Salvaro, Monterenzio, Ponticella di San Lazzaro ed altre date ancora in via di definizione. Trovate tutti i dettagli in questa pagina di appuntamenti sul mio sito.

Testo unico sulla legalità

Se la lotta contro mafia e criminalità è anzitutto una battaglia culturale – come diceva Don Puglisi "la mafiosità si nutre di una cultura e la diffonde: la cultura dell'illegalità" – credo che l'approvazione in Assemblea Legislativa del Testo unico sulla legalità sia un passo avanti nella giusta direzione. La Regione, con questa legge, dà un nuovo e più forte impulso alla prevenzione, alla cultura della legalità e alla cittadinanza responsabile, nella convinzione che alzare il tasso di legalità sia l'azione migliore per contrastare l'infiltrazione delle mafie. Fra le novità importanti, il testo introduce una distanza minima da rispettare fra scuole e altri luoghi sensibili e locali in cui si pratica il gioco d'azzardo. Maggiori dettagli in questo post.

Piano per la cooperazione internazionale

Via libera dell'Assemblea Legislativa al Programma 2016-2018 per la Cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione. La crisi economica e i fenomeni migratori ci pongono di fronte ad emergenze sempre più complesse e la cooperazione allo sviluppo può giocare un ruolo chiave. Dall'Unione Europea e dal Governo arrivano sollecitazioni per la partecipazione del privato e delle imprese a progetti di sviluppo e cooperazione internazionali in Paesi dove sia possibile, con l'aiuto delle organizzazioni non governative, avviare la creazione di filiere di produzione artigianale o agricola. La Regione Emilia-Romagna intende porsi come soggetto attivo nel partenariato internazionale in una logica che metta al centro la collaborazione degli enti locali e degli altri soggetti pubblici e privati del territorio regionale. Le aree strategiche in cui concentrare gli interventi sono l'Adriatico-Ionica, l'area di vicinato (Mediterranea, Mediorientale, Orientale e Caucasica), l'Africa sub-sahariana e l'Asia centro-meridionale. Le risorse finanziarie previste per il programma triennale ammontano a circa 1 milione all'anno.

Eletta la nuova Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza

Figura di garanzia istituita in Emilia-Romagna dalla legge regionale 7/2005, il Garante per l'infanzia e l'adolescenza vigila sul rispetto e l'attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze nella nostra Regione. Sono contento che l'Assemblea Legislativa abbia eletto la dottoressa Clede Maria Garavini nuova Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza dopo Luigi Fadiga, che ringrazio per il lavoro svolto fin qui. Conosco e apprezzo Clede Garavini da molti anni: psicologa e pedagogista, professionista di lunga esperienza e con un curriculum di eccellenza proprio sui temi dell'infanzia e dell'adolescenza. Sono sicuro che ricoprirà questo ruolo con grande competenza ed energia.

Provvedimenti regionali e notizie

Ambiente: raccolta differenziata dei rifiuti al 61%; sconti per 5,5 milioni a cittadini e imprese virtuosi. Polizia provinciale: 4 milioni per garantire i servizi agli Enti locali. Lavoro: Vertenza Stampi Group – la Regione impegnata nel tentativo di garantire gli ammortizzatori sociali; Vertenza Berco – l'azienda sospende la mobilità; Crisi Selcom – vertice a Roma. Teatro: accordo in Regione per sostenere e rafforzare l'esperienza teatrale di persone affette da disturbi mentali; nuovo protocollo per l'apprendimento di mestieri teatrali da parte dei detenuti, anche minori. Difensore civico: organo autonomo e indipendente messo a disposizione della Regione per la mediazione con la Pubblica amministrazione. Unioni di Comuni: 15,8 milioni di cui 8 dalla Regione per 39 Enti per la gestione associata di funzioni. Referendum fusioni: un sì, tre "ni" e due no (qui tutti i risultati). Innovazione: dalla Regione 8 milioni per 175 progetti di piccole e medie imprese, previsti più di 100 nuovi occupati. Turismo: 15 milioni per la riqualificazione di alberghi, negozi, cinema, teatri e nuovi musei d'impresa. Pil ed export: Emilia-Romagna leader in Italia. Patrimonio: viaggio per borghi e comunità alla riscoperta di un'Italia "minore". Fiere e mercati: dal 1^ dicembre i bandi per i posteggi. Turismo: nove mesi di crescita per la Riviera dell'Emilia Romagna. Settore ortofrutticolo: meno vincoli dall'Europa per le produzioni integrate. Raccolta dei tartufi: approvate le nuove modalità per il rilascio del tesserino e il calendario degli esami. Domanda unica 2016: in arrivo 200 milioni per 35 mila agricoltori. Forum Self 2016: incontro a Bologna il 15 novembre. Ricerca: nasce a Ozzano un laboratorio del Tecnopolo di Bologna per le neuroscienze. Banda ultra larga: tutto il territorio bolognese coperto entro il 2020 con un piano da 50 milioni di euro per 900 chilometri di rete. Informazione: su Telegram l'informazione della Regione Emilia-Romagna, tre i canali di notizie. Ricostruzione post-sisma: riaprono il duomo di Guastalla, due scuole e una palestra nel modenese. Filonido: il nido aziendale aperto anche ai bimbi del quartiere, grazie a convenzione col Comune di Bologna. Ironman: iscrizioni on line dal 4 novembre per il triathlon di 'lunga distanza' che si terrà a Cervia nel 2017. Musei senza barriere: varate le linee guida per il godimento del patrimonio museale per le persone con disabilità. Bologna Jazz Festival: un mese di grandi concerti dal 27 ottobre al 20 novembre non solo nel capoluogo. Mostra sulla biodiversità: fino al 9 novembre un percorso fotografico e multimediale in via Aldo Moro 50.

Due interrogazioni

Dallo scorso anno il Ministero della Salute ha autorizzato l'erogazione di un nuovo dispositivo per l'autocontrollo del diabete. Ho presentato un'interrogazione per comprendere come l'uso di questo strumento possa essere garantito in modo uniforme e sostenibile alle persone diabetiche che possono trarne effettivi benefici.

Come coniugare la programmata apertura di quattro data center da parte della Regione con l'annuncio del Ministero dell'Economia di una normativa volta a diminuirne la numerosità, visto che dal punto di vista tecnico si ritiene che se ne stiano costruendo più di quelli necessari? E' una domanda che pongo alla Giunta attraverso un'interrogazione su questo argomento.

Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook.
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

News del 31 ottobre 2016
Giuseppe Paruolo

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mercoledì 26 ottobre 2016

Il nuovo testo unico sulla legalità

Se la lotta contro mafia e criminalità è anzitutto una battaglia culturale, come ci ricordano le parole di  Don Puglisi  – "La mafiosità si nutre di una cultura e la diffonde: la cultura dell'illegalità." – credo che oggi, in Assemblea Legislativa, abbiamo fatto un passo importante nella direzione giusta, approvando il Testo unico sulla legalità.

La Regione, con questa legge, dà un nuovo e più forte impulso alla prevenzione, alla cultura della legalità e alla cittadinanza responsabile, nella convinzione che alzare il tasso di legalità sia l'azione più potente per contrastare l'infiltrazione delle mafie.

Il fenomeno mafioso ha avuto espansione notevole anche in nuove aree del Nord Italia, e della nostra Regione, come testimoniano i processi in corso. Questa battaglia di regole e di cultura ci impone di non abbassare mai la guardia, anche quando siamo di fronte a fenomeni apparentemente "tollerabili".

Punti salienti della legge sono: la lotta all'usura, compresa quella connessa alle ludopatie (tra l'altro introducendo una distanza minima di 500 metri fra i locali con le slot e luoghi sensibili come scuole e altri) , e l'assistenza alle vittime degli strozzini e del racket; un forte controllo sugli appalti, con un maggiore utilizzo del Rating della legalità e l'estensione dell'elenco di merito a tutte le aziende e non solo a quelle edili; la tutela della sicurezza sul lavoro e le azioni di prevenzione e contrasto della corruzione, con la riduzione delle stazioni appaltanti. E ancora: il sostegno per il recupero di immobili confiscati per finalità sociali, il tutoraggio per le imprese sequestrate, la nascita di un osservatorio sulla criminalità e l'istituzione della Giornata regionale delle vittime innocenti di mafia.

Il Testo unico sulla legalità va anche nella direzione della semplificazione, dal momento che raccoglie in un'unica legge tutti gli strumenti normativi utilizzati fin qui dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare il fenomeno mafioso. Siamo arrivati al testo definitivo dopo un lungo iter che ha avuto come sede istituzionale la V Commissione, che presiedo. Il lavoro è stato corale ed il risultato importante. La legge non ha avuto nessun voto contrario. Ora dobbiamo considerarlo un nuovo punto di partenza, più avanzato, nella battaglia che ci dovrà vedere tutti impegnati per la legalità.

Il nuovo testo unico sulla legalità
Giuseppe Paruolo

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domenica 2 ottobre 2016

Un Sì per sbloccare il Paese

20161002cor-paruolo-per-il-siStanco delle esagerazioni e degli insulti che in molte bacheche dominano il dibattito sulla riforma costituzionale, ho cercato la chiave di lettura per comprendere le ragioni delle persone che stimo che votano no. L'ho trovata nelle parole di Carlo Smuraglia, nel confronto con Matteo Renzi alla Festa dell'Unità, quando ha detto che con la bocciatura della riforma costituzionale non sarebbe successo nulla, il Paese sarebbe rimasto esattamente com'era. Concetto ribadito da Gustavo Zagrebelsky e da ultimo anche dalla mia collega Silvia Prodi ieri su questo giornale.
La riforma costituzionale viene percepita da tutti come una semplificazione del quadro istituzionale e delle sue procedure che aumenta la possibilità per chi vince le elezioni di promuovere leggi, introdurre riforme, governare il Paese. Coloro che pensano che una più forte governabilità sia un bene votano Sì, quelli che pensano che invece sia un male votano No.
La governabilità debole è una costante della politica italiana: in 70 anni si sono succeduti ben 63 governi, spesso frutto di coalizioni costruite solo dopo il voto. Era la prassi col proporzionale, ma anche col maggioritario non è cambiato molto: vuoi per coalizioni raffazzonate che non hanno retto alla prova del governo, vuoi per gli esiti differenziati sulle maggioranze di Camera e Senato dei sistemi elettorali. Dopo decenni di stagnazione, continuare a preferire una governabilità debole rivela che il timore che possa essere usata per cambiare in peggio prevale sulla speranza che venga usata per cambiare in meglio.
C'è chi ritiene che si possa tranquillamente andare avanti così, mentre io penso che restare fermi sarebbe un dramma.
Il problema, infatti, non è la fuga degli investitori stranieri in caso di vittoria del no, ma il fatto che tanti investitori (non solo stranieri) sono andati via da tempo e ora dobbiamo convincerli a tornare. È aver vissuto al di sopra delle nostre possibilità, aumentando il debito pubblico e rubando il futuro alle giovani generazioni. È tollerare che la meritocrazia sia stretta nella morsa fra chi si adegua al sistema delle raccomandazioni e chi invece preferisce l'appiattimento senza valutazioni, col risultato che tanti dei nostri migliori giovani si trasferiscono all'estero.
Chi può pensare che si possa andare avanti così? Forse chi non è toccato dalla crisi. Chi non ha mai fatto esperienza di concorrenza in settori non assistiti dalla politica. Chi si illude che si possa redistribuire ricchezza senza preoccuparsi di produrla. O chi insegue fandonie populiste, come dare la colpa all'euro. Moltissimi sono in buona fede, ma lo era anche chi continuava a ballare sul Titanic sicuro che non sarebbe mai affondato.
La riforma non è perfetta né di per sé risolutiva, ma non comporta alcun rischio di torsione autoritaria e assicura una maggior governabilità, che poi andrà utilizzata per il meglio. Rifiutarla significa perpetuare l'ingessatura del Paese, nell'illusione (esiziale) che basti stare fermi per salvarci. Voto Sì per scommettere sulla speranza dell'Italia di cambiare e risollevarsi.

[Intervento pubblicato sul Corriere di Bologna il 2 ottobre 2016]

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