giovedì 28 gennaio 2016

News del 27 gennaio 2016

20160127newsCari tutti, in questi giorni ricordiamo le vittime del nazifascismo, e fare memoria è fondamentale perché tragedie simili non abbiano a ripetersi. Lo è sempre, e a maggior ragione in questa fase difficile che sta attraversando l'Europa, con la messa in discussione della libera circolazione e la costruzione di nuovi muri. Serve l'impegno di tutti per riprendere il cammino verso una società più giusta, di diritti e di doveri, aperta e solidale.

Ticket sanitari: meglio il reddito pro-capite

L'Assemblea Legislativa ha approvato una risoluzione, di cui sono proponente e primo firmatario, che indica la strada per correggere il meccanismo dei ticket sanitari. Le fasce di reddito introdotte nel 2011 dalla nostra Regione, per rivedere nel segno dell'equità l'introduzione da parte del governo nazionale di ticket sanitari aggiuntivi, sono infatti basate sul reddito fiscale familiare: questo meccanismo penalizza ancora molte famiglie e in particolare quelle con più familiari a carico. Prendiamo, ad esempio, una famiglia di 4 persone che ha un reddito complessivo di 40mila euro. È giusto che un componente di questa famiglia paghi lo stesso ticket sanitario di un single che da solo guadagna la stessa cifra? Oppure: prendiamo due fratelli, uno al primo impiego ed uno ancora studente. È giusto che il primo possa fare una dichiarazione da solo e quindi accedere ad un ticket inferiore rispetto al secondo, che restando a carico della famiglia risulta magari in una fascia di reddito più elevata? Potrei continuare con gli esempi, ma la risposta è sempre: no, non è giusto. Una soluzione equa e semplice esiste: considerare il reddito pro-capite e su esso definire nuove fasce di reddito. È inoltre possibile tenere conto di ulteriori fattori: ad esempio il numero di figli a carico, la presenza di anziani, persone con disabilità, minori in affido, la situazione occupazionale e la presenza di uno o entrambi i genitori. La risoluzione che abbiamo approvato impegna la Giunta a proporre questa soluzione al Governo e alla Conferenza delle Regioni. Se poi dovesse tardare una determinazione governativa, io credo che la nostra Regione farebbe bene a deliberare in questo senso anche da sola. Maggiori dettagli e motivazioni le trovate in questo articolo.

Un anno di mandato regionale

È passato un anno dall'inizio di questo mandato amministrativo in Regione, un anno intenso e denso di cambiamenti. In questo video sono elencati, mese per mese, i provvedimenti adottati. E non è che l'inizio!

Una rete a sostegno degli amministratori di sostegno

L'istituto dell'amministrazione di sostegno, introdotto per legge nel 2004, ha lo scopo di limitare il meno possibile la capacità di agire delle persone, stabilendo interventi di sostegno temporaneo o permanente: è un modo per non abbandonare le persone alle loro difficoltà, senza mortificarle. La nostra Regione, con la legge regionale 11/2009 e con le linee guida del 2014, ha introdotto le norme per la promozione e la valorizzazione dell'amministrazione di sostegno, per garantirne la conoscenza, la divulgazione ed un'efficace attuazione, e per favorire il coordinamento tra i diversi livelli istituzionali ed il privato sociale. Nell'attuazione concreta, sui territori, si sono sviluppate anche esperienze di eccellenza, da sostenere e valorizzare, e da cui partire per costruire un insieme di interventi omogenei a supporto di questo istituto. In particolare, voglio citare l'azione di coordinamento dei diversi soggetti pubblici e privati per la realizzazione del progetto "SOStengo!" nell'area bolognese. Su questo tema ho presentato un'interrogazione, maggiori dettagli in questo mio post.

Relatore sulle farmacie e sulle pro-loco

Sono stato nominato relatore di un progetto di legge che introduce nuove norme in materia di esercizi farmaceutici, a seguito delle modifiche apportate dal legislatore nazionale e dalle novità introdotte dalla legge regionale di riordino istituzionale. La legge disegna un sistema che prevede in capo ai Comuni l'esercizio delle competenze connesse alla pianificazione sul territorio delle sedi farmaceutiche, riservando alla Regione (attraverso le aziende sanitarie) le funzioni di impulso e controllo, volte a garantire l'approvazione biennale delle piante organiche e i conseguenti concorsi per le assegnazioni. Al momento è aperta la discussione nella Commissione Politiche sociali e per la salute, e faremo a breve un'udienza conoscitiva sul tema, coinvolgendo l'ordine dei farmacisti, le associazioni interessate e gli enti locali.

Ho già avuto modo di parlare in questo post del progetto di una legge regionale sulle Pro Loco, che ho presentato come primo firmatario. Siamo ora giunti alla fase della discussione nella Commissione Politiche economiche: io sono stato nominato relatore anche di questa legge, e spero che possa approdare quanto prima al voto dell'Assemblea Legislativa.

Provvedimenti regionali e notizie

Il 2015 dell'Assemblea legislativa: una casa della cittadinanza attiva che ha aperto le porte a quasi 55mila persone. Lavoro e formazione: siglato protocollo tra Regione e Ministero per la sperimentazione del sistema duale regionale che diffonde l'alternanza scuola/lavoro. Cassa integrazione in deroga per il 2016: siglata l'intesa (i dati del 2015). Politiche per la salute: prorogate al 31 dicembre 2016 le misure di sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi e alle famiglie in forte difficoltà. Tirocini e bonus occupazionali: prosegue Garanzia Giovani fino al 30 giugno 2016. Diritto allo studio: misure compensative per 994 studenti esclusi dalla borsa di studio dal nuovo Isee. Scuole di musica: fino al 1 marzo 2016 le domande per il riconoscimento per l'anno scolastico 2016/2017. Ricerca: in Emilia-Romagna 700 nuovi posti e 165 milioni per investimenti e nuovi posti di lavoro. Banda larga per le aziende: 26 milioni per estenderla entro il 2020. Piano di Programmazione triennale del Servizio Civile: 600 mila euro all'anno di contributi. Piano regionale dei rifiuti: più riciclo e recupero di energia. Ricostruzione: inaugurato nuovo plesso scolastico a XII Morelli (FE). Alluvione nel modenese: due anni dopo liquidati tutti i danni per le abitazioni. Edilizia residenziale sociale: dalla Regione 10 milioni di euro al Comune di Bologna per 317 alloggi al Quartiere Navile. Casa alle giovani coppie: 439 le richieste di contributo ammesse, 1mln di euro in più dalla Regione nel bilancio 2016. Montagna: oltre 700 mln per il rilancio dell'Appennino. Siamo nati per camminare: la campagna rivolta a bambini e genitori delle scuole primarie per favorire socialità e mobilità sostenibile. Agricoltura: i primi cinque bandi per l'agricoltura (domande dal 14 gennaio al 31 marzo). Treni: un mese di abbonamento gratis per i pendolari dell'Emilia-Romagna. Trasporti: patto di connettività per dorsale Adriatico Ionica. Infrastrutture: inaugurata la Variante di valico. Veicoli elettrici per la PA: 2,4 mln per acquisto di 103 mezzi con le risorse dal Por Fesr. Riordino istituzionale: dal 1° gennaio l'Emilia-Romagna ha 334 Comuni. Regione: le direzioni generali passano da 10 a 5. Riordino: dal 1° gennaio trasferiti in Regione 1211 lavoratori dalle Province. Carceri: celle con 11 gradi al carcere di Reggio Emilia, visita della Garante regionale e sopralluogo dei tecnici del servizio sanitario. Minori: accordo tra il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza e l'Asp di Bologna per il progetto "Uno spazio d'ascolto" per i minori. Stranieri: in Emilia-Romagna aumentano i cittadini immigrati regolari. 27 gennaio: per il Giorno della Memoria una banca dati sugli eventi in regione e una mostra sui genocidi del XX secolo.

#PerDavvero

Con il nuovo anno sono ripresi i gruppi di lavoro di #perdavvero, e ricordo che sono aperti a tutti gli interessati. Fra i temi in discussione di particolare interesse in questo periodo segnalo ad esempio la partita del nodo autostradale di Bologna (bisogna definire rapidamente il progetto di potenziamento in sede, alternativo al Passante Nord), la gestione delle crisi aziendali aperte sul territorio, la solitudine dei cittadini di fronte alla criminalità diffusa, le trasformazioni avviate dalla riforma della scuola, il dialogo fra medici ospedalieri e medici del territorio.

Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook.
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

News del 27 gennaio 2016
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mercoledì 20 gennaio 2016

Una rete a sostegno degli amministratori di sostegno

Ci sono persone che, per i più svariati motivi, vivono una condizione di fragilità, a volte anche solo parziale o temporanea, che ne pregiudica l'autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana, diminuendo la loro capacità di provvedere a se stesse. Sono persone per le quali, prima del 2004, la risposta era unica, impersonale e inadeguata sotto il profilo dell'umanità e del rispetto della dignità umana: l'interdizione. La legge nazionale 6/2004, la cui ratio è la minore limitazione possibile della capacità di agire delle persone, stabilisce interventi di sostegno temporaneo o permanente, introducendo la nuova figura dell'amministratore di sostegno, la cui finalità è proprio quella di non abbandonare le persone alle loro difficoltà ed al contempo non mortificarle. La nostra Regione, cogliendo l'innovazione e l'importanza di questo nuovo istituto, con la legge regionale 11/2009 e con le linee guida del 2014, ha introdotto le norme per la promozione e la valorizzazione dell'amministrazione di sostegno, per garantirne la conoscenza, la divulgazione ed un'efficace attuazione sul territorio regionale, per incentivare il ricorso a tale strumento da parte dei soggetti legittimati, per favorire il coordinamento tra i diversi livelli istituzionali ed il privato sociale. Nell'attuazione concreta, sui territori, si sono sviluppate alcune esperienze di eccellenza, da sostenere e valorizzare, e da cui partire per costruire una omogeneità sul territorio degli interventi in tema di amministrazione di sostegno (vedi la mia interrogazione).

In particolare, la Provincia di Bologna ha promosso dal 2011 un'azione di coordinamento dei diversi soggetti pubblici e privati per la realizzazione del progetto "SOStengo!". Nell'ambito di questo progetto, è stato istituito l'elenco degli amministratori di sostegno volontari: ad oggi gli iscritti sono 60. Alcuni di loro hanno più di un beneficiario (infatti le amministrazioni da loro gestite sono più di 150). Ogni cittadino può presentare la propria candidatura. Vengono organizzati corsi di formazione per amministratori di sostegno volontari. È attivo, inoltre, lo sportello di informazione e consulenza gratuita, che permette ai familiari di persone non autonome di conoscere le procedure e la modulistica e dà supporto agli amministratori di sostegno nella risoluzione dei problemi.

In questi mesi è in corso una vera e propria ridefinizione degli assetti istituzionali: con la legge Delrio (56/2014), le Province sono state trasformate in enti territoriali di area vasta ed è stato definito il ruolo delle Città metropolitane, e la legge regionale 13/2015 disciplina il nuovo riparto delle funzioni amministrative tra Regione, Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni. Io credo che questa fase debba costituire l'occasione per valorizzare le migliori esperienze, ispirandosi ad esse ed allargandone l'orizzonte all'intero territorio: e il mio impegno è perché la Regione sappia cogliere questa opportunità.

Una rete a sostegno degli amministratori di sostegno
Giuseppe Paruolo

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mercoledì 13 gennaio 2016

Ticket sanitari: meglio il reddito pro-capite

E' giusto che ogni componente di una famiglia di 6 persone che ha un reddito complessivo di 40 mila euro paghi lo stesso ticket sanitario di un single che da solo guadagna la stessa cifra? E' giusto che sia conveniente evitare di sposarsi per non cumulare gli stipendi nel reddito familiare fiscale ai fini dei ticket sanitari? E' giusto che un figlio che inizia a lavorare e ad avere un suo reddito possa fare una dichiarazione da solo e quindi accedere ad un ticket inferiore di quello che invece suo fratello deve pagare perché studente e quindi a carico della famiglia in cui i genitori magari sommando gli stipendi collocano tutti coloro che sono a loro carico in una fascia di reddito più elevata? Potrei continuare con gli esempi, ma la risposta è semplice: no, non è giusto.

Per questo è importante il voto con cui ieri l'Assemblea Legislativa ha approvato una risoluzione di cui sono primo firmatario e che indica la strada per correggere il meccanismo dei ticket sanitari.

Già nel 2011 la nostra Regione, a seguito dell'introduzione da parte del Governo nazionale di ticket sanitari aggiuntivi, intervenne con un correttivo sotto il profilo dell'equità, introducendo un criterio progressivo basato su tre fasce di reddito. Però, come gli esempi appena fatti dimostrano, tale meccanismo, basato sul reddito fiscale familiare, penalizza molte famiglie e in particolare quelle con più familiari a carico, non prendendo in considerazione il numero dei componenti del nucleo familiare.

Oltretutto, dai dati relativi all'anno 2012, risulta che la spesa media dei cittadini in fascia di reddito RE1 (fino ad € 36.152) è pari a 45 euro, mentre la spesa media di quelli in fascia RE2 (fino a € 70.000) è di 70 euro, pari a quella di chi si colloca nella fascia RE3 (fino a € 100.000); quest'ultimo dato lascia intuire una possibile migrazione fuori dal servizio pubblico su alcune prestazioni, in particolare per le fasce di reddito più alte. Anche questo è un problema da considerare, nell'ottica di tutelare l'equità e l'universalismo nell'accesso alle prestazioni sanitarie.

Una soluzione equa e semplice esiste: è quella di considerare il reddito pro-capite e su esso definire idonee fasce di reddito. Inoltre è possibile tenere conto di ulteriori fattori: ad esempio il numero di figli a carico, la presenza di anziani, persone con disabilità, minori in affido, la situazione occupazionale e la presenza di uno o entrambi i genitori.

Perché non l'Isee? Per due motivi, entrambi importanti. Primo, utilizzare il reddito pro-capite ed eventuali ulteriori fattori di semplice determinazione, è sicuramente un metodo più semplice, rispetto ad un meccanismo più sofisticato ma più complicato quale l'Isee. E la semplicità è un valore: prima di scatenare ondate di ulteriore burocrazia, bisogna sempre pensarci bene. Secondo, l'Isee si presta soprattutto a valutare la capacità di una famiglia di contribuire alla copertura di costo di un singolo servizio (un figlio all'asilo nido, un anziano in casa protetta, e così via); ma è sempre un singolo componente che usufruisce del servizio, ed è tanto vero che nel caso di fratelli che vanno entrambi al nido sono di solito previsti sconti ulteriori proprio per compensare il fatto che l'Isee mappa la capacità della famiglia di fronte a un singolo servizio. Invece, nel caso delle prestazioni sanitarie, ognuno ne usufruisce, e quindi il reddito pro-capite è uno strumento non solo più semplice ma anche più idoneo.

Da qui è nata la proposta di determinare le fasce di reddito per il calcolo del ticket sanitario in base al reddito pro-capite, e su tale parametro rivedere gli scaglioni di reddito ed i relativi ticket. Questo è ciò che la Giunta dovrà proporre al Governo e alla Conferenza delle Regioni, sollecitandoli affinché tale soluzione venga adottata nel minor tempo possibile. Tra l'altro, questa soluzione è in continuità con quanto previsto dal Patto per la Salute 2014-2016 tra Governo, Regioni e Province autonome, che in tema di ticket sanitari stabilisce la necessità di una revisione del sistema della partecipazione alla spesa sanitaria e delle esenzioni, caratterizzata da equità ed universalismo.

E se poi come Regione Emilia-Romagna volessimo decidere, se dovesse tardare una determinazione governativa in questo senso, di segnare la strada deliberando in questo senso, faremmo una scelta giusta e saggia, di avanguardia nel senso migliore del termine.

Ticket sanitari: meglio il reddito pro-capite
Giuseppe Paruolo

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