domenica 30 dicembre 2007

Parliamo di sostanza, per piacere

Intervento di Virginio Merola e mio pubblicato ieri dal Corriere di Bologna sotto il titolo: "Avanti. Con o senza Sergio".

Prendiamo congedo dal teatrino autoreferenziale della vecchia politica, perché vogliamo parlare solo di ideali e di cose concrete: Bologna ha bisogno di dosi massicce di infrastrutture, di innovazione, di interventi sul sistema educativo e del welfare, per essere città accogliente e accessibile, per restare bella.

Queste misure si decidono e si avviano in un mandato e si portano a termine nell’altro. Questo abbiamo detto agli elettori candidando Cofferati, assieme al fatto che Guazzaloca non era stato un intervallo, ma il prodotto anche di una crisi della sinistra bolognese come forza efficace di governo.

In questi primi tre anni e mezzo sono stati fatti notevoli investimenti in scuole e servizi sociali. Per le infrastrutture sono in via di cantiere il tram e il people mover, si sta completando il progetto del metrò, il passante autostradale ha buone prospettive, il casello Fiera è già aperto, la tangenziale è ormai riqualificata, la nuova rete dei poliambulatori si sta affiancando al sistema ospedaliero. Nel 2008 conosceremo il progetto della nuova stazione e partirà lo studio di fattibilità per le ex aree militari, sarà approvato il piano urbanistico, partiranno le sperimentazioni per un nuovo supporto domiciliare agli anziani e per nuovi canali di comunicazione con i cittadini.

Questo è solo un primo elenco. Da gennaio proponiamo al Partito Democratico di fare politica, informare sull’azione amministrativa del Comune e ascoltare critiche e proposte, dire come vogliamo affrontare il futuro della città. Abbiamo appena eletto tante nuove persone, insieme a Veltroni e Caronna. Forse non sono note come coloro che hanno ricoperto prestigiosi incarichi in un passato che oggi vorrebbero restaurare. Ma non per questo sono meno importanti, anzi in loro sta molto del futuro del Pd e del rinnovamento della politica a Bologna.

In questi anni hanno preso corpo una posizione conservatrice ed una rinnovatrice in tutti i partiti del centrosinistra, sulle scelte concrete: sulla sicurezza, sul ruolo delle aziende partecipate dal Comune, sul piano del traffico, sul ruolo delle categorie economiche, sul sistema infrastrutturale, sul lavoro, sull’innovazione, sull’educazione, sui giovani. Su questi temi, più che di laboratori, c’è bisogno di una discussione chiara e dire basta sia alle rendite di posizione che all’abitudine di fare opposizione stando in maggioranza.

Per questo ci auguriamo che si trovi un accordo che ci consenta di arrivare alla fine del mandato. E che il tempo che manca alle elezioni ci aiuti a fare il Pd, ed intanto che possa nascere una sinistra radicale unita per elaborare con essa un programma davvero comune. Ma se questo non dovesse accadere, il Pd deve prepararsi a parlare ai cittadini sulla base di un programma, su cui costruire la coalizione, e non viceversa. Con la consapevolezza che, con Cofferati o senza, il problema sarà lo stesso: quale progetto e quali azioni concrete per Bologna.

venerdì 28 dicembre 2007

Il rischio di tornare indietro

Intervistato da un quotidiano, ho detto che nei momenti di grande trasformazione, come quello che stiamo vivendo, vi sono grandi opportunità ma anche grandi rischi, a Roma come a Bologna. E il rischio principale che vedo è usare l'opportunità della trasformazione per tornare indietro invece che per andare avanti. Da questo punto di vista, trovo deludente ad esempio sentire continuamente evocare nel dibattito cittadino le categorie della nostalgia e la bolognesità come virtù taumaturgica.

Primo esempio: Zani e molti altri si sono accaniti contro Merighi, che ha detto che in un’epoca di risparmio energetico il riscaldamento all’aperto ha poco senso, quasi che avesse proposto il coprifuoco e la rinuncia a sacre abitudini consolidate nei secoli. Io invece faccio fatica a credere che l'aperitivo all'aperto in dicembre sia un diritto fondamentale da garantire. Anzi, in un posto normale quella di Merighi sarebbe stata un'affermazione ovvia, ma evidentemente non a Bologna.

Secondo esempio: Grillini ed altri nel centrosinistra hanno cominciato ad usare contro il sindaco l’argomento della bolognesità. Si tratta per lo più di persone che avevano sostenuto Cofferati nel 2004, e mi risulta che già allora fosse originario di Cremona. Intendiamoci, è legittimo che dissentano sul modo di governare la città, ma evocando il tema della bolognesità faccio presente a Grillini che non importi che si scomodi, il candidato naturale resta Guazzaloca: che ha governato malissimo, ma è certamente bolognese doc.

Mi pare che da questi esempi si colga un ritardo preoccupante del dibattito politico rispetto alle sfide che invece abbiamo di fronte. Invece di attardarci in una nostalgia di maniera per un piccolo mondo antico di esistenza dubbia e sicuramente non credibile come riferimento in proiezione futura, dobbiamo impegnarci nel concreto dei problemi, superando i luoghi comuni. Dobbiamo dimostrare ai commercianti che si possono fare affari anche in una città che non soffoca nello smog. Garantire ai giovani la possibilità di lavorare in città e non solo di studiare e divertirsi. Fornire agli anziani gli strumenti per poter vivere in casa propria il più a lungo possibile. Rilanciare il ruolo logistico della nostra città alla luce dell’evoluzione della tecnologia, e così via. Tutti temi difficili e faticosi, ma sono quelli i nodi veri se vogliamo portare Bologna nel futuro.

Il tema che pongo è di merito, anche se le risposte che trovo oggi sui giornali non mi pare che raccolgano l'invito. Qui non si tratta di essere cofferatiani o anticofferatiani, e tentare di riportare il tutto ad una divisione su questa linea di confine è poco utile alla città. E' vero che il Sindaco ha uno stile diretto che a volte risulta ruvido, ma a volte sarebbe utile provare a discutere della luna e non del dito che la indica. Una gara fra politici che litigano fra loro facendo a gara a lisciare il pelo agli elettori è una cosa già vista, ed non ci serve rivederla.

domenica 23 dicembre 2007

Buon Natale

Senza la pretesa di brillare per originalità, ma anche con la speranza di raggiungere persone cui non sono riuscito a dirlo altrimenti: Buon Natale!

venerdì 21 dicembre 2007

Una visita al PS

L'altro giorno ho fatto con piacere una visita al Pronto Soccorso dell'ospedale Sant'Orsola. L'occasione era l'ampliamento che si è realizzato di recente per migliorarne la situazione logistica, in attesa che fra 4 anni circa ci sia il nuovo PS nel Polo Chirurgico che dovrà essere costruito.

L'ampliamento è dovuto in parte al recupero dei locali ex Sert, ed in parte alla costruzione di una nuova ala a fianco del corridoio principale. Non è una grande cosa, ma è comuque importante anche per dimostrare che non siamo fermi in attesa del nuovo PS.

Il piacere è dovuto a due ordini di motivi. Il primo è la sensazione di aver lasciato un segno tangibile di cui potranno usufruire le persone che si recano in quel PS. Infatti, non è poco essere finalmente riusciti a spostare altrove il Sert dopo quasi 30 anni (era lì dal 1978), e lì c'è il mio zampino. Poi girando per vedere i nuovi locali, vedevo gli schermi con i pazienti e i tempi d'attesa previsti, e anche quella (modestamente) è un'idea mia. Tra l'altro c'è chi ha apprezzato anche fra i blog.

Il secondo è il ritrovarmi fra professionisti in cui l'alto tasso di competenza si coniuga con un elevato livello di umanità. Perchè in ospedale è importante la logistica e la tecnologia, ma non quanto le persone che ti curano.

Insomma, anche se sui giornali il giorno dopo la notizia è andata al più in qualche breve, mi ha fatto davvero piacere, e qui voglio scriverlo.

domenica 16 dicembre 2007

L'importanza della donazione

Nel carosello di impegni, che verso le feste si intensifica, ci sono alcune occasioni speciali cui cerco sempre di non mancare: sono quelle che riguardano il tema della donazione.

Negli appuntamenti coi donatori di sangue incontri soprattutto donatori, a quelli relativi alla donazione di organi incontri i riceventi. In entrambi i casi, capisci di trovarti di fronte persone che hanno ben chiaro che nella vita la dimensione del "dono" è fondamentale. Al di là degli evidenti risvolti sanitari, comunque importantissimi, in una società così segnata dall'egoismo abbiamo un grande bisogno di sintonizzarci su questa lunghezza d'onda.

Ecco perchè a distanza di tanti anni un caso come quello di Nicholas Green continua ad interpellarci, ed è stato bello nell'anno che ora va a chiudersi avergli intitolato un parco pubblico della nostra città: per ricordare a tutti noi l'importanza di essere donatori.

Anche oggi, agli auguri di Natale delle associazioni di trapiantati, si capiva che la lingua parlata dai cittadini trapiantati, dalle loro famiglie, dal personale sanitario, dai dirigenti e dai politici era la stessa, e che aveva una profonda risonanza umana che ci aiutava a comprendere il senso dell'impegno di ogni giorno. Un senso da esportare...

venerdì 14 dicembre 2007

W i fotografi

Si avvicina il Natale e siamo tutti più buoni: evito quindi di sottolineare che un giornale a caso non pare essersi accorto che fra le priorità del 2008 ci sono anche alcuni "miei" progetti che aveva dato per morti e sepolti.

Anzi, vorrei rivolgere un pensiero di vera simpatia per le persone che lavorano nel circo dei media. Per esempio i fotografi e i cineoperatori, che sono costretti spesso a correre dietro a noialtri, e che forse preferirebbero fotografare altro. Come li capisco! Ieri, in compenso, li ho fotografati io...

Fotografi a Palazzo d'Accursio