domenica 30 novembre 2014

News del 30 novembre 2014

20141130newsCari tutti, un grande grazie ai 6614 elettori che hanno deciso la mia conferma a consigliere regionale. In un contesto difficile segnato da un crollo della partecipazione, quei voti sono per me una grande soddisfazione e un grande impegno!

L'antidoto all'astensione è una politica pulita, seria, efficace

Il 37,7% dei votanti è più che un segnale: è un urlo di dolore da parte di cittadini che reclamano una politica pulita, seria, efficace. Non posso (e non voglio) dire che abbiano fatto bene a stare a casa, ma abbiamo il dovere di capire il perché e cercare di porvi rimedio: una politica pulita, seria, efficace deve essere il fondamentale impegno che tutti dobbiamo prenderci, ed è (da tempo) la mia priorità. Dopodiché l'astensione ha anche altri motivi: una scarsa informazione, una gara dall'esito scontato, una scontentezza rispetto all'offerta politica. Ma non sono d'accordo con chi cerca di dare la colpa dell'astensione al governo Renzi, come spiego in quest'intervista al Carlino.

Al netto dell'astensione, il voto espresso premia il PD che godrà di una maggioranza molto ampia in Assemblea Legislativa (30 consiglieri su 50), quindi niente scuse: via libera alle riforme, se vorremo e sapremo farle. Oltre al PD, la maggioranza potrà contare su 2 seggi a SEL. All'opposizione invece ci saranno i grillini del M5S (5), 1 eletto a sinistra per l'Altra Emilia Romagna, e la destra: non possiamo infatti parlare di centro-destra ma di destra e basta nel guardare al profilo dei 9 eletti della Lega, 2 di Forza Italia e 1 di Fratelli d'Italia. E non è una buona cosa.

6614 speranze che meritano di non essere deluse

La mia campagna elettorale è stata davvero molto bella, un'occasione di incontro e di sintonia con tante persone, situazioni, contesti. So che può suonare strano dirlo nel contesto di forte astensione di cui ho detto, ma invece è così e anzi è collegato. Infatti tantissimi di coloro che mi hanno votato hanno voluto farmi sapere che andavano a votare solo o proprio per votare per me, e così mi hanno affidato la loro speranza di cambiamento: lo racconto qui. Per questo il primo, fondamentale compito, che sento vero per me è quello di combattere per disincagliare la politica dalle secche in cui è finita e per cambiare davvero le cose nelle istituzioni (e nel mio partito).

Il risultato ottenuto è lusinghiero: con 6614 voti sono il secondo di sei eletti nel PD a Bologna. Per gli appassionati della materia, qui c'è il dettaglio delle preferenze nei comuni e nei quartieri. Tolta la capolista, su cui il partito ha molto investito, sono davanti a candidati che erano accreditati nei pronostici di un risultato migliore del mio, non fosse altro che perché era sempre successo in passato che tutti i primi posti fossero appannaggio di chi nel PD fa politica nel solco della tradizione localmente dominante. E' la prima volta che un candidato con una storia diversa (e che ha cercato consenso in nome di un progetto futuro più che sull'appartenenza passata) arriva così in alto. E' un segnale di rinnovamento che parte dal basso e che definisce un inedito punto di partenza a livello locale: e da qui partirò, anzi partiremo.

Questo risultato infatti non è merito mio, ma è un grande risultato di squadra. Consentitemi quindi di dire grazie a chi di voi mi ha votato, a chi ci ha messo la faccia, ai tanti che dentro e fuori dal partito hanno dato un contributo nel passaparola, nel volantinaggio, nell'organizzazione, nella comunicazione, agli amici splendidi con cui faccio politica e un grazie speciale alla mia famiglia. Abbiamo fatto insieme una campagna molto bella, molto sobria (ho speso 2500 euro, più o meno), molto partecipata: grazie, grazie di cuore.

Progetti per il futuro

I miei impegni cominciano con le 40 #pillolediprogramma che ho messo a punto in campagna elettorale, molte sulla base di suggerimenti ricevuti dalle persone che ho incontrato o che hanno collaborato con me. Molte altre idee non sono riuscito a trasformarle in pillole per ragioni di tempo, altre ancora mi stanno continuando ad arrivare in questi giorni. Sono proposte molto concrete, sicuramente non esaustive, ma come consigliere regionale io comincerò da quelle.

Accanto all'operatività, mi sto interrogando sugli strumenti per tenere i contatti con i tanti che si sono mobilitati per me in queste elezioni, e con altri ancora che condivideranno le battaglie che faremo e che auspicabilmente vorranno aggiungersi al nostro tentativo di profonda innovazione. Un sito, un gruppo di discussione, una rete informale, qualcosa di più strutturato? Se avete idee e suggerimenti, scrivetemi.

Per Elisa

Quale battaglia stiamo combattendo? In fondo è semplicemente quella di fare per davvero le cose che spesso la politica proclama ma che poi fatalmente si dimentica di mettere in pratica. E se vogliamo salvare la politica, dobbiamo anzitutto ricordarci perché la facciamo. In questa campagna elettorale io di perché ne ho incontrati molti, ma di uno, quello più prezioso, ho voluto parlare solo ad urne chiuse. Perché faccio politica? Un perché è: per Elisa.

Grazie, un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

News del 30 novembre 2014
Giuseppe Paruolo

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