martedì 1 dicembre 2009

Più diritti per tutti e più sostegno per la famiglia

Il monito del cardinal Caffarra alla Regione sulla legge che estende a tutte le persone conviventi sotto lo stesso tetto, sposate o no, i benefici del welfare regionale, riapre a livello regionale il dibattito che ci fu a livello nazionale sul progetto dei "DiCo", poi naufragato, del governo Prodi.
E' passato del tempo, ma io non ho cambiato parere. Potrei limitarmi a mandarvi a leggere quel che scrissi su questo blog in quell'occasione, per spiegare che secondo me la strada non è mettere in contrapposizione il fatto di garantire maggiori diritti alle convivenze con la tutela della famiglia, ma al contrario...
... bisognerebbe tenere insieme le due cose.
Da un lato il riconoscimento di forme di tutela per le convivenze, senza nessuna equiparazione che sarebbe sbagliata e fonte di confusione. Dall'altro sottolineare che la famiglia, in crisi da mille punti di vista, va davvero aiutata con iniziative concrete: sgravi fiscali, agevolazioni, servizi, sussidi, in particolare a favore delle famiglie con figli, e così via.
Insomma,
servirebbe fare una battaglia "per" e non una battaglia "contro".
Ancora oggi credo che si debba affermare che c'è bisogno sia di riconoscere dei diritti (alle persone con i loro bisogni, dunque, a prescindere dal contratto sociale che li lega), sia di promuovere concretamente il sostegno alla famiglia (perché se il matrimonio ha un valore sociale, come credo, lo si deve dimostrare coi fatti e non soltanto a parole).
Insomma, più che fare un passo indietro sulla legge in discussione come chiede il Cardinale, io credo che sia meglio che la Regione faccia un passo avanti affiancando a quella legge una serie di misure concrete a sostegno della famiglia.

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