martedì 5 novembre 2013

Cup2000 e ICT socio-sanitario regionale

cup-2000-255x170.jpgE' sbagliato affrontare il tema come se riguardasse solo l'azienda Cup 2000 e il suo futuro: il tema centrale è l'utilizzo dell'ICT in ambito sanitario, le enormi possibilità non solo in termini di semplificazione, trasparenza e sicurezza dei processi, equità nell'accesso e archiviazione delle informazioni, ma anche l'evoluzione del modo di curare ed assistere le persone, l'organizzazione degli ospedali e della medicina del territorio, le nuove frontiere della domiciliarità, la declinazione di temi come la sussidiarietà e il coinvolgimento del volontariato, le nuove possibilità per la medicina d'iniziativa attraverso l'incrocio delle informazioni e gli screening mirati, una strutturazione tecnologica capace di anticipare e declinare la modalità cloud, l'emergere di nuovi paradigmi di ricerca e di approccio clinico.
Si tratta di frontiere che dobbiamo avere la capacità di percorrere non a rimorchio dell'innovazione che si porta avanti altrove, ma manifestando una capacità nostra che finora abbiamo dimostrato solo a sprazzi. E questo non solo per arrivare primi, ma per segnare la via, per guidare l'evoluzione del mercato e delle tecnologie. La consapevolezza di avere un sistema socio-sanitario di eccellenza ci mette nelle condizioni per ricercare una leadership anche nell'ICT in questo campo.
E' chiaro che se questi sono i nostri obiettivi, ne consegue che:
  • occorre una visione di prospettiva relativa all'ICT socio-sanitario capace di fare un salto di qualità rispetto a quanto si è fatto finora
  • se non ci fosse una società come Cup2000 dovremmo porci il tema di crearla, dunque proviamo a viverla come una risorsa e non come un problema
  • se Cup2000 dev'essere lo strumento per realizzare una visione di innovazione coraggiosa e capace di prospettiva, occorre rafforzarne i punti di forza e rimuoverne o almeno modificarne i punti di debolezza
Nella riflessione sui punti di forza e quelli di debolezza di Cup2000, dunque in vista di un rilancio del suo ruolo, io credo che il documento approvato dall'assemblea dei soci faccia fare alcuni importanti passi in avanti. Infatti chiarisce alcune questioni che a mio avviso non dovrebbero più essere oggetto di dibattito. Provo brevemente ad elencarle partendo dai concetti.
Primo, serve una chiara focalizzazione ed è sbagliato stare su troppe partite. Io credo che la totipotenza sia una malattia giovanile dell'informatica. Il ruolo di Cup2000 è e deve essere nell'ambito dell'ICT socio-sanitario regionale. E' facendo un minor numero di cose per un numero maggiore di aziende sanitarie che Cup2000 potrà trovare il suo equilibrio ed anche una sua maggiore competitività.
Secondo, è sbagliato mescolare troppi ruoli: non si può essere contemporaneamente sopra il mercato e dentro il mercato, per di più tenendo al proprio interno aree che giocano parti sostanzialmente diverse. Serve un posizionamento chiaro che eviti sovrapposizioni inutili coi fornitori o con altre società e funzioni del sistema regionale. Da questo punto di vista le linee guida approvate dai soci parlano ad esempio delle funzioni di digitalizzazione, io credo che una riflessione completa dovrebbe riguardare anche i servizi di data center, sui quali da un punto di vista logico mi pare che serva un'unica strategia regionale senza inutili duplicazioni.
Terzo, è del tutto sensato che i servizi di call center e di sportellistica non debbano essere gestiti internamente a Cup2000. Per chiarezza, penso che sarebbe stato opportuno fare questa scelta già da tempo. C'è ovviamente un tema di tutela del personale su cui l'attenzione dovrà essere massima. Ma è del tutto sensato che la soelta di tenere al proprio interno servizi dove l'acquisizione di un nuovo cliente comporta una crescita lineare del numero degli addetti, peraltro in un settore in cui le prospettive di sviluppo futuro viaggiano largamente su altri binari, costituiva un inibitore semplice alle prospettive di sviluppo della società. In questo ambito voglio accendere un segnale di attenzione: occorre tutelare alcuni aspetti concettuali nei servizi di prenotazione che attualmente sono garantiti, quali unitarietà e integrazione delle agende, visione d'insieme, terzietà e verificabilità. Su questi temi occorre un approfondimento di dettaglio funzionale prima di procedere a spacchettamenti e non dopo. Ne va della qualità dei servizi resi ai cittadini.
Quarto, viene ribadita la scelta della società in house. Qui so che c'erano altre ipotesi ma non vi nascondo che mi hanno sempre lasciato molto perplesso. Anche e soprattutto perché venivano evocate senza fare chiarezza sui punti che ho appena citato, che sono indicazioni a mio avviso giuste in ogni caso ma che sarebbero state indispensabili per considerare l'eventualità di quotazioni in borsa o similari. La mia convinzione nasce comunque dalle premesse iniziali: il settore è troppo strategico per essere anche solo in parte esternalizzato.
Quinto, è giusto chiarire che la società non debba necessariamente produrre in proprio il software. Anche in questo caso però aggiungo una precisazione rispetto alle linee guida approvate dai soci: a mio avviso non è giusto dare un'indicazione a non produrre software in nessun caso, ma chiarire che la società deve muoversi con libertà per massimizzare il servizio ai soci. Ciò significa porsi su un piano superiore a quello dei fornitori, dunque non avere l'angoscia di competere con essi che magari induce a sviluppare software proprietari anche dove non è strettamente necessario per legare e fidelizzare il proprio cliente. Ma proprio perché Cup2000 deve porsi sopra i fornitori con un reale spazio di intervento non deve a mio avviso limitarsi a disegnare il collage di soluzioni più idoneo ma esercitare una funzione di guida del mercato: e per poterla esercitare davvero si deve essere in grado di fare in proprio dei pezzi di lavoro – solo quando e se serve – e in ogni caso possedere le competenze necessarie a comprare soluzioni non a scatola chiusa ma con la capacità di guardarci dentro e cambiare dove necessario.
Ora, nell'accogliere le linee guida come un importante passo avanti, è necessario chiarire che esse sono soltanto un punto di partenza. E' chiaro che deve esserci piena attenzione all'occupazione e alla gradualità dei processi di transizione. Ma fatto salvo ciò, sarebbe un errore grave vedere queste linee guida come una sforbiciata volta a ridurre e così a risolvere i problemi. Al contrario, è importante che esse siano il punto di partenza per riprendere a volare. A volare, non a traccheggiare, spero di essere stato chiaro.
Per questo è fondamentale che si chiuda il gap che negli ultimi anni ha con ogni evidenza caratterizzato i rapporti fra i soci e la gestione, e che anche in questi giorni con le polemiche sui numeri abbiamo avuto occasione di riverificare. Fra soci e gestione occorre invece che ci sia massima coesione per avere insieme massima determinazione. Ci sono sfide che non possiamo permetterci di perdere, e Cup2000 dev'essere lo strumento d'elezione per un cambio di passo del ruolo dell'ICT nell'ambito socio-sanitario regionale. Per questo dico volare, e non per compiacere chi ha a cuore le sorti di Cup2000: perché ne ha bisogno la il nostro sistema socio-sanitario, la nostra Regione, i nostri cittadini. 
[Traccia dell'intervento in Assemblea Legislativa - seduta del 5 novembre 2013]

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