venerdì 21 settembre 2012

Attenzione ai facinorosi sul referendum contro le materne paritarie

Il fatto è accaduto ieri ad un banchetto per la raccolta delle firme per il referendum contro i finanziamenti comunali alle materne paritarie. Una persona che passa viene fermata ed invitata a firmare. Risponde che non è per nulla d'accordo con il referendum. "Dunque lei è d'accordo a continuare a dare soldi ai preti pedofili!" è la replica dei raccoglitori di firme. 
Trovo il fatto sconcertante e preoccupante, perché al di là della volgarità e della scorrettezza, esso segnala un clima che di sta deteriorando
Siccome nelle poche interazioni che avevo avuto coi promotori del referendum dopo il mio post con cui spiegavo la mia netta contrarietà alle loro tesi avevo invece riscontrato piena correttezza, mi auguro che vi sia da parte loro una rapida presa di coscienza che isoli i facinorosi e riconduca il confronto nell'alveo della correttezza e del rispetto reciproco.
---
Aggiornamento: mi sono sentito al telefono con un rappresentante del comitato promotore del referendum, ed abbiamo ricostruito l'episodio. Mi è stato assicurato che la persona che si è lasciata andare al commento che ho riportato era al banchetto per firmare lei stessa e non come raccoglitrice delle firme. Abbiamo anche convenuto nel condannare con fermezza l'accaduto e nell'auspicare che il dibattito avvenga effettivamente nella correttezza e rispetto delle diverse posizioni. Mi pare importante dar conto di queste precisazioni.

3 commenti:

Ginseng ha detto...

Gentile Consigliere Regionale, Giuseppe Paruolo
Da Lei proprio non me lo aspettavo,
Lei che si autodescrive come
“Matematico e informatico, impegnato in politica per Bologna e per il cambiamento. Attualmente Consigliere Regionale PD dell'Emilia-Romagna. Ma le cose più importanti della vita non si trovano nè nell'informatica nè nella politica... “
dovrebbe avere un alto senso della misura, anzi come dice il filosofo, un alto senso della Grande Misura.
Misura nel tasso di ipocrisia in modo da non confondere la propria avversità, più che legittima, all’idea che i denari pubblici smettano di finanziare le scuole private e tornino a finanziare quelle pubbliche, con l’attribuire un episodio come quello che descrive al “banchetto dei referendari”, magari con l’idea di rafforzare così la propria posizione.
Misura nel mettere in guardia gli ignari cittadini dal pericoloso referendum: “attenzione ai facinorosi” dice, che raccolgono firme CONTRO i finanziamenti comunali alle materne private.
Vorremmo sommessamente far notare e ricordare alla sua anima certamente democratica che un referendum offre ai cittadini e alle cittadine la possibilità di esprimersi in un senso come nell’altro. Vale a dire che il referendum, anzi i referendum, tanto più se consultivi come nel nostro caso, non sono contro o a favore, ma semplici mezzi di espressione offerti ai cittadini per dire la loro su temi specifici, o se si vuole mezzi di espressione offerti ai cittadini per ricordare agli amministratori le promesse fatte e spesso sottoscritte, nei famosi programmi elettorali (“il nostro centro di attenzione é la scuola pubblica”; “faremo un percorso lungo un anno con tutti i soggetti interessati, per trovare insieme le soluzioni migliori”, etc. etc.). Noi, i promotori del referendum siamo certamente per abolire, come imporrebbe l’Art.33 della Costituzione, i finanziamenti pubblici alle scuole private.
Il referendum fa un’altra cosa, chiede, interroga: “cosa pensate dei finanziamenti comunali alle scuole private paritarie?
Ma capisco che la paura possa fare 90, correre il rischio di essere smentiti, su una questione così importante come la difesa della scuola pubblica da coloro l’hanno eletta, non deve fare un gran piacere.
Ma bando alle chiacchiere, veniamo all’episodio citato.
Il banchetto referendario PER indire un referendum sui finanziamenti pubblici alle scuole paritarie private del 20 settembre sul piazzale Aldo Moro era composto da 5 persone: Giancarlo (responsabile del banchetto), Roberto, Domenico, Silvia, Angela e un’ autenticatrice, Kethi.
Come ricorda lei stesso, con i promotori del referendum aveva sempre riscontrato “piena correttezza”.
Confermo la piena correttezza dei referendari.
L’episodio che lei cita è avvenuto, ma é avvenuto fra due passanti, una signora decisamente favorevole a firmare per indire il referendum e un’altra signora decisamente contraria. Fine dell’episodio.
Chi scrive era il responsabile di quel banchetto e per questa ragione mi sono permesso di rispondere al suo post, così come sommessamente mi aspetterei che alla prima agenzia ne seguisse una seconda di smentita.

Giancarlo Vitali (responsabile della raccolta firme)

Unknown ha detto...

Gentile sig. Vitali, come può vedere ho provveduto ad aggiornare il post per rendere conto della precisazione riguardo all'autore della frase, e l'ho fatto subito dopo una telefonata molto cortese intercorsa con Bruno Moretto.
Sull'episodio specifico, mi permetto di aggiungere che se i responsabili del banchetto si fossero immediatamente dissociati dalle frasi della signora "decisamente favorevole" al referendum, si sarebbe forse evitato l'equivoco in cui è incorsa la signora "decisamente contraria" di ritenere che la frase fosse stata pronunciata da uno di voi.

Ginseng ha detto...

La ringrazio per la cortese risposta e per la precisazione che ha voluto pubblicare prontamente sul suo blog.
Colgo l'occasione per esprimerle la speranza che presto si possa entrare nel merito delle questioni che inevitabilmente il referendum porrà pubblicamente e in modo diffuso.
Non c'è modo migliore per informare i cittadini che dovranno scegliere fra le due opzioni dell'offrire loro un sincero vitale pubblico confronto.
Non trova?

Giancarlo vitali ambrogio