mercoledì 18 giugno 2008

Pensieri sulla civetta

Torno sulla civetta del Comune, che in questa fase di rodaggio sto seguendo con una certa assiduità, per condividere qualche pensiero.

a) Non è niente male vedere le edicole che espongono la locandina comunale e sentire le reazioni delle persone comuni (che sono tutte positive, o almeno quelle che riferiscono a me lo sono). Sulla strada che faccio abitualmente in scooter la mattina per recarmi in Comune incontro 5 edicole, e dopo i primi giorni ora tutte espongono la civetta.

b) E' interessante la ricerca della misura della notizia. Confesso di essere attirato dall'approccio minimalista, perchè anche dalle piccole cose si capisce che cosa succede, ma comunque si tratta di un mezzo con le sue caratteristiche e limitazioni, e va usato tenendone conto. A modo suo, è un esperimento di comunicazione.

c) Sono naturalmente grato a tutti gli edicolanti che espongono la nostra locandina, ma due persone meritano di essere citate.

Il primo è Giuseppe Marchica, segretario provinciale del maggior sindacato degli edicolanti, che ci ha aiutato nel percorso di costruzione dell'iniziativa: se adesso c'è un nuovo servizio comunale legato alle edicole, lo dobbiamo molto anche a lui.

Il secondo è Daniele Carella, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale e roccioso oppositore della nostra Amministrazione, che gestisce un'edicola "storica" a Porta San Vitale e che espone la locandina, dimostrando di saper distinguere fra il ruolo politico in Comune e quello di operatore professionale. L'ho già ringraziato di persona, ma voglio farlo anche pubblicamente.

1 commento:

effebi ha detto...

odi et amo, caro assessore.

Succede per diverse cose, in Italia (non so, oltre ai giornalisti mi vengono in mente i giudici).

Converrà spero che quando l'assessore alla comunicazione, stufo del cattivo(/inutile) servigio resogli dagli organi di comunicazione, decide di diventare editore di sé stesso non impartisce certo una lezione di stile, e questo è l'altro lato della medaglia.

Convengo però (forse più di lei) che in effetti a questo - e con tutti i "rischi" del caso - si deve ormai arrivare, a meno che non si condivida il morboso e ozioso interesse al gossip e allo scandalo che rendono sempre più l'informazione fatta dai giornalisti un servizio crasso e fondamentalmente inutile.

odi et amo quindi: parafrasando Brecht si potrebbe dire "beato l'assessore che non ha bisogno di farsi la civetta da solo", non crede?

Considerazioni filosofiche a parte, l'iniziativa mi sembra molto simpatica e viva, e i denari spesi una sterilissima polemica; non foss'altro cieca di fronte agli sforzi davvero fuori dal coro che mi risulta lei faccia perchè i suoi progetti siano di un'oculatezza sideralmente distante dall'avere gli oscuri risvolti economici di molte altre attività "labirintiche" della pubblica amministrazione.