mercoledì 28 maggio 2008

Le ragioni di una continuità amministrativa

Sto leggendo sulle agenzie di stampa dichiarazioni di sindaci che auspicano una continuità amministrativa e la ricandidatura a Bologna del sindaco Cofferati.

Al di là del messaggio, che ovviamente non può che farmi piacere, mi sembra importante sottolineare le motivazioni portate, che partono dal lavoro fatto sul piano urbanistico e della mobilità, sulla pianificazione sociale e sanitaria, e così via.

Perché è di questo che abbiamo bisogno, di andare sulla concretezza dei temi, facendo un bilancio serio, con ottimismo ma anche senza trionfalismi, del lavoro svolto e dei risultati di questa amministrazione, e di ciò che occorre ancora fare.

La sensibilità degli amministratori è un importante punto di partenza, ed ora abbiamo bisogno di andare oltre, di confrontarci con la base e coi circoli del PD, con i cittadini, riscoprire insieme a loro il senso e la piena attualità delle ragioni di un secondo mandato amministrativo.

Ed è per questo che mi auguro, nel pieno rispetto per le scelte di natura personale, che l'autorevolezza del sindaco Cofferati possa essere ancora messa al servizio di un progetto di innovazione di Bologna che, partendo dal lavoro fatto in questi anni, abbia l'ambizione di coinvolgere sempre di più tutta la città.

1 commento:

effebi ha detto...

io, invece, mi auguro di no.

Guardi, trovo in effetti che sia un peccato che sia lecito immaginare "sindaco diverso (ancorchè dello stesso colore) implica giunta diversa", per quanto questo non sia scritto da nessuna parte.

Un peccato come procedere col passo del pellegrino (due avanti e uno indietro) che, mi creda, non mi pare un peccato da poco.

Mi auguro quindi in nome del popolo sovrano ma anche di una costruttiva benefica meritocrazia, che nella prossima giunta, se dello stesso colore dell'attuale, si salvino/mantengano le persone che hanno ben lavorato.
Invece di arroccarsi come solitissimo su posizioni baronesche (ha presente? tutti i professori quando devono riconoscere un esame dato con altri, sostengono "vabè, i suoi 30 sono i miei 18 sa": un bel modo di fare col... con la vita degli altri).

Personalmente, poi, fra i "meritevoli" di merito, non includo lo sfuggente capopolo che Bologna ha automaticamente eletto alla scorsa tornata, accondiscendendo "automaticamente" alla volontà centrale di confino alla periferia dell'impero di un'insidia per l'establishment capitolino.
Anche questo, sempre pianificato con... a spese degli altri ;-)