Risultati delle primarie di Bologna del 14 dicembre 2008. Votanti: 24.920 - Schede valide: 24.810 - Flavio Delbono: 12.392 (49,95%) - Maurizio Cevenini: 5.803 (23,39%) - Virginio Merola: 5.343 (21,54%) - Andrea Forlani: 1.272 (5,13%). Potrei fermarmi qui: i numeri sono questi, Flavio Delbono è il candidato sindaco del PD, complimenti, naturalmente avrà il mio leale sostegno in vista delle elezioni.
Mi piacerebbe aggiungere qualcosa, però. Senza necessariamente iscrivermi nè al partito dei trionfalisti nè a quello dei disfattisti, se possibile. 25 mila votanti mi pare un'affluenza discreta, ad esempio: non disastrosa, non eccezionale. Non abbiamo dati sulla composizione dei votanti, ma dalle notizie che ho mi pare chiaro che ci sia stata più partecipazione fra gli anziani (e va bene) che fra i giovani (peccato). Anche sul clima potremmo forse riflettere, perchè tanti sono andati a votare senza l'entusiasmo che aveva caratterizzato altre primarie.
Flavio Delbono ha vinto le primarie in modo netto, e di questo può giustamente compiacersi, mentre si rimbocca le maniche per la strada che ancora resta da fare verso le elezioni.
Posto che gli altri tre non hanno vinto, e dunque di questo non possono compiacersi, credo vadano riconosciuti come significativi i risultati raggiunti da Maurizio Cevenini e Virginio Merola.
Vedo più come un'affermazione personale quella di Maurizio, con una più forte valenza politica invece quella di Virginio, il candidato che io ho sostenuto.
Virginio ha fatto campagna coinvolgendo molti giovani e molte persone desiderose di costruire un PD capace di superare la somma dei partiti pregressi, ha aggregato amministratori e cittadini, ed ha messo sul piatto molte proposte concrete, e si tratta di un patrimonio importante che non va disperso.
sabato 20 dicembre 2008
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1 commento:
Buone feste, assessore :-)
Riguardo a Cevenini, mi permetto di suggerirle uno spunto di riflessione su un piano diverso:
lei dice che Cevenini secondo è più (che altro) un'affermazione personale del personaggio (pubblico/politico). Facendo dietrologia maliziosa si potrebbe leggere in questo concisissimo periodo che anche lei dopotutto vede il rapporto fra i politici ed i loro "mandatari" (noi) "dall'altra parte della scrivania" (dove sedete voi): Cevenini arriva (sorprendentemente?) secondo > *lui* s'è affermato personalmente (la politica è cosa di chi la fa, a tutto discapito dell'etimologia della parola).
Dall'altra parte della scrivania (dove stanno in piedi gli elettori) invece si potrebbe azzardare un'ipotesi: Cevenini, nel consesso degli altri candidati "specializzati" (curriculum di ottimi amministratori o di ottimi politici o di ottimi uomini di partito), ottiene un buon successo per essere stato fisicamente costantemente presente alla vita della città, durante un mandato che vedeva il Signor Sindaco quasi sempre assente, sopraffatto da impegni (anche personali, di cui con molto poco stile ha sempre fatto esplicita dichiarazione) e soventissimamente sostituito dall'ottima - non a caso "dimissionaria" - vice.
Che ne pensa?
(buone feste)
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