lunedì 29 ottobre 2007

Il PD di Walter Veltroni

Sono un ulivista. Il mio impegno politico di un decennio o giù di lì è stato fortemente orientato a ciò che in questi giorni è accaduto, con la nascita del Partito Democratico. All'assemblea dei costituenti di sabato a Milano c'ero, ed è stato un momento anche di vera emozione.
Milano 27-10-2009, Assemblea Costituente, foto di *Flor*Il pullman che ci ha portato da Bologna è arrivato a Milano abbastanza tardi da farci entrare in una sala già piena, e così ci siamo dispersi alla ricerca di un posto. Io sono finito seduto per terra, proprio davanti al palco. Da solo, a ricordare i congressi e le assemblee passate nell'asinello prima e nella Margherita poi. E a percepire il clima dell'assemblea e i pensieri, oltre che le parole, dei protagonisti di quel momento fondativo.

Ero, e sono, fortemente interessato alla tensione verso il rinnovamento. Consapevole che il PD è un grande risultato ed il punto di arrivo dal punto di vista del contenitore, ma che dal punto di vista della sostanza il PD è "soltanto" uno strumento potenzialmente formidabile. In questo senso, una storia che comincia davvero adesso.

Non sono rimasto deluso: la tensione verso il rinnovamento c'è, eccome. Chi si aspettava discorsi fumosi e vaghi, è stato smentito. La sfida ad un sistema politico troppo spesso bloccato ed incapace di decidere è stata lanciata. Il discorso di Walter Veltroni è stato chiaro. Vocazione maggioritaria, maggioranze omogenee, no alla frammentazione, candidati decisi dagli elettori, rifiuto degli attuali schemi comunicativi, all'attacco senza sconti su temi che vanno dall'ambiente alla sicurezza, no alle correnti, necessità di una classe dirigente all'altezza della sfida e delle potenzialità del PD fra gli elettori. Non c'era solo attenzione e consenso nella platea dei costituenti, c'era anche preoccupazione: saremo all'altezza della sfida?

In questo senso, del discorso di Veltroni va colto, accolto e preservato anzitutto il respiro, il livello della sfida. E' importante che la discussione che ci impegnerà nei prossimi mesi sia capace di partire da qui e non di arretrare su dinamiche interne. Si potrà discutere di soluzioni e di merito, ma va mantenuta la centralità del riferimento agli elettori che ci aspettano al varco sulla sostanza del progetto e sulla nostra capacità di realizzarlo.

Infine, si dovevano prendere le decisioni pratiche per poter procedere con celerità. Necessaria quindi la votazione in conclusione del dispositivo organizzativo (anche se in effetti poteva essere svolta con modalità migliori). E ora avanti, un lavoro importante ci attende.

martedì 23 ottobre 2007

Problemi di comunicazione?

Mi fanno un po' sorridere i meccanismi automatici che si annidano nel dibattito politico e si ripetono con una certa periodica cadenza. Uno di questi è il tormentone sulla comunicazione.
Vediamo come funziona. Se porti in Giunta un piano sulla comunicazione e provi a dire che occorre un salto di qualità nella comunicazione fra amministrazione e cittadini, ti becchi al volo uno o più editoriali che nella sostanza dicono: pensate a governare, che la comunicazione viene da sè. Manco si parlasse di propaganda...

Megafono Poi esce qualche sondaggio che fa discutere, e magari qualcuno argomenta che si fanno un sacco di cose ma che i cittadini non le conoscono, ed ecco che il problema diventa di comunicazione. Vista nei due sensi: come colpa di non comunicare abbastanza, oppure come scusa dietro cui nascondersi.

Io semplicemente penso che Bologna, come tutte le grandi città e non solo, sia chiamata ad una decisa evoluzione del rapporto comunicativo fra l'amministrazione e i cittadini. Perchè la comunicazione è una parte del lavoro di amministrazione, non un di più per raccontare il resto. Perchè sono disponibili nuovi strumenti e nuove tecnologie per impostare un rapporto nuovo. Perchè occorre riconoscere che i giornali inseguono il dibattito politico - per usare un eufemismo - più che l'informazione in senso stretto. Perchè in ogni caso la personalizzazione, la localizzazione geografica, il livello possibile di partecipazione impostabili coi nuovi strumenti non sono comunque raggiungibili con mezzi tradizionali.

Questo è il senso e l'ispirazione del piano di comunicazione che la Giunta ha approvato nella scorsa primavera. Alcune azioni previste nel piano sono state finanziate e sono partite. Altre sono partite cercando altrove la fonte di finanziamento. Altre ancora sono in attesa di copertura finanziaria, e speriamo nel bilancio 2008.

Quindi altro che sondaggi, altro che polemiche di giornata, altro che argomenti del solito dibattito col fiato corto, un po' provinciale e chiuso dentro le mura. Fuori, il mondo sta cambiando e ci chiama ad un impegno per stare al passo. E' una sfida per tutti, anche per Bologna. In questo senso sì, abbiamo problemi di comunicazione...

giovedì 18 ottobre 2007

Walter & Salvatore

Il 14 ottobre 2007 rimarrà una data storica. Lo sarebbe stata comunque, ma è bello constatare che milioni di cittadini abbiano scelto di partecipare alla costituzione del Partito Democratico andando a votare in tutta Italia. Da questo punto di vista, il risultato di partecipazione viene prima dei risultati dei singoli candidati. E, almeno da questo punto di vista, nel PD abbiamo vinto tutti.

Detto questo, sono naturalmente contento della vittoria sia di Walter Veltroni in Italia che di Salvatore Caronna in Emilia-Romagna. Ho già detto perché ho scelto di sostenerli e non sto qui a ripeterlo. Hanno vinto con un risultato che conferisce loro tutta la forza necessaria per dare corpo al rinnovamento che gli elettori chiedono. Sentendo le loro parole e leggendo le loro prime interviste, la speranza rimane anzi se possibile aumenta: non è poco, credetemi.

mercoledì 10 ottobre 2007

La mia dichiarazione di voto

Ho quattro cose da dire in vista della consultazione di domenica prossima 14 ottobre.
Sono democratico perciò decido io 1) Io vado a votare per il Partito Democratico.
L’abbattimento degli ultimi steccati e la creazione di un partito in cui possano riconoscersi anche tanti che sono già oltre DS e Margherita è quanto gli elettori chiedono all’Ulivo da tanti anni: è importante quindi riconoscere che questo è un punto di arrivo. Poi, è chiaro che il contenitore da solo non basta e bisognerà lavorare sui contenuti, sul rinnovamento, sul merito. In fondo, vale ancora il motto di D’Azeglio “fatta l’Italia, si tratta di fare gli italiani”: fatto il PD, dovremo lavorare sui contenuti e sugli uomini che lo rappresentano. Ma questo non è un buon motivo per stare alla finestra né per non riconoscere la portata storica di quanto accade il 14 ottobre. Vale per tutti, e a maggior ragione per chi come me è ulivista da sempre.

2) Per la segretaria nazionale voto per Walter Veltroni.
Non è detto che Veltroni sia il più vicino a me dal punto di vista identitario fra i candidati alla segreteria del PD, ma sono convinto che sia quello che meglio può rappresentare il nuovo partito nella fase che si apre. A chi gli contesta il sostegno di buona parte di DS e Margherita, rispondo che, pur apprezzando l’impegno nella competizione di Bindi e Letta, il fatto che tanti riconoscano la candidatura di Veltroni come la migliore non mi pare un buon motivo per negargli il mio sostegno. E ritengo un valore aggiunto la sua collaborazione con Franceschini. Dopodichè è vero che fra chi sostiene Veltroni c’è chi mi convince di più e chi mi convince di meno, ma lo stesso si può dire per chi sostiene Bindi e Letta: in ogni caso rimane un gran lavoro da fare per promuovere chi merita e retrocedere chi demerita (il rinnovamento è poi questo).

3) Per la segreteria regionale voto per Salvatore Caronna.
Non è solo una questione d’età, ma conosco bene Caronna e so che, a dispetto di una immagine esterna non sempre accattivante, è una persona seria, capace di stare al merito delle questioni e delle persone. So che è convinto nel portare avanti un’opera di rinnovamento della classe dirigente che per certi versi è già iniziata negli anni precedenti e che, oltre ad aver contribuito alla vittoria nelle amministrative del 2004, gli ha procurato anche qualche nemico. Non a caso oggi chi non lo apprezza cerca di dipingerlo, a seconda dell’interlocutore, come un uomo d’apparato (quando ne parla con la società civile) o come un non degno erede della vecchia dirigenza del PCI (se invece l’interlocutore è un nostalgico del partitone). Siccome io so che le cose non stanno così, lo sostengo con convinzione.

4) Ma in ogni caso, l’importante è andare a votare!
Può votare chi ha più di 16 anni con 1 euro, il documento d’identità e la tessera elettorale. I seggi sono aperti dalle 7 alle 20 di domenica 14 ottobre 2007. L’elenco dei seggi completo è su www.ulivo.it. In particolare, segnalo i seggi in Bologna città e quelli nei comuni della provincia. Infine, un ottimo vademecum con tutti i facsimili delle schede tratto dal sito di Caronna.