Sul
Passante Nord prosegue il conto alla rovescia: entro la fine di
novembre, secondo il verbale d'intesa firmato a luglio fra
istituzioni, ANAS e Società Autostrade, si deve raggiungere una
convergenza su tracciato e caratteristiche del progetto oppure tutto
decadrà.
Mentre
comprensibilmente esponenti dei settori economici premono perché il
passante si faccia comunque e comitati e forze politiche avverse
perché l'idea venga in ogni caso abbandonata, è significativo che
esponenti delle diverse istituzioni coinvolte (Regione, Provincia,
Comuni) nei giorni scorsi siano intervenuti per sottolineare come
l'attuale progetto non vada bene ed occorra mettervi mano
pesantemente per renderlo accettabile.
Premesso
che sono pienamente d'accordo sul fatto che l'attuale progetto di
Autostrade sia inaccettabile, e che auspico che il tavolo da poco
costituito sia in grado di giungere ad una formulazione convincente e
sostenibile per il nostro territorio, non posso però tacere un forte
disagio per l'attuale situazione e per come si è venuta a creare.
Nei
giorni scorsi ho espresso le ragioni di questo disagio in una
riunione di partito, e diversi mi hanno risposto che in questo
momento occorre concentrare i nostri sforzi sulla trattativa in atto
e non serve focalizzarsi sul perché siamo arrivati fin qui. Ci stavo
riflettendo sopra, perché da un lato vorrei confermare il mio
sincero e leale sostegno allo sforzo che è in corso al tavolo della
trattativa, dall'altro però vorrei evitare di aspettare dicembre
rischiando poi di sentirmi rispondere che è tardi e a quel punto
inutile porre questioni di metodo. Poi ieri sono uscite notizie sulla
riunione di partito in questione cui l'assessore Peri ha replicato, e
oggi ne scrivono in cronaca locale Carlino e Repubblica, e questo mi costringe a qualche chiarimento.
Lo
spunto polemico ripreso dai giornali riguarda una frase contenuta nel
progetto di Autostrade (“è
stato pertanto sviluppato un tracciato all’interno del corridoio
che Regione Emilia Romagna e Provincia di Bologna hanno individuato e
proposto, dopo aver sentito preliminarmente i comuni interessati”)
e la lettera della UE del luglio 2010.
Della
frase in questione avevo parlato nella mia newsletter
del 13 settembre scorso (definendola “una
cosa destituita di fondamento e proprio per questo davvero
inquietante”) e
nella riunione del 18 ho chiesto con forza che fosse chiesta una
smentita ufficiale ad Autostrade. Per questo è del tutto infondato e
fuorviante sostenere che io stia accusando di combine i sindaci del
territorio, sindaci che hanno detto sempre e in ogni sede di non aver
mai avallato il “passantino” e che per fortuna erano presenti
alla riunione.
Oggi
prendo atto che la frase è stata liquidata dall'assessore Peri come “un
refuso, che è rimasto scritto nel documento perché Autostrade
pensava di avere il tempo di condividere la proposta, ma il tempo
alla fine non c'è stato”.
Anche Autostrade poco fa è intervenuta per chiarire che
“l'elaborazione
dello studio di fattibilità è stato predisposto in assenza del
coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di
Bologna e dei Comuni di pianura interessati”.
Apprezzo molto il chiarimento, anche se non è che faccia particolare
onore all'acume di Società Autostrade il fatto di aver stravolto il
progetto degli Enti locali senza coinvolgerli, né alla lungimiranza
degli Enti locali aver firmato un verbale d'intesa – ultimatum in
luglio per accorgersi pochi giorni dopo che il progetto in
discussione è completamente diverso dal Passante del PTCP.
Già
che siamo in tema di refusi, segnalo ad
Autostrade che nella tavola CAP001-2 (Ubicazione campi e cantieri)
c'è come data “giugno 2010” che è sicuramente un altro refuso,
visto che tutte le altre tavole del progetto sono datate “luglio
2012”. Quanto alla mancanza di tempo, ricordo solo che in
precedenza il verbale di intesa era stato chiaramente indicato come
la premessa indispensabile per poter affrontare il merito della
questione: “Solo
con la formalizzazione da parte del Governo dell'incarico progettuale
a società Autostrade sarà possibile dissipare ogni dubbio e
valutare in modo concreto e chiaro eventuali razionalizzazioni che
dovessero essere proposte”
(dichiarazione del vicepresidente della Provincia Venturi dell'11
aprile 2012, condivisa con gli amministratori del territorio).
E'
in effetti un vero peccato che le eventuali
razionalizzazioni (rispetto
al progetto nel PTCP) si siano tradotte in un radicale cambiamento
del progetto. Anche perché non è difficile capire, carta geografica
alla mano e con un minimo di geometria in mente, che accorciare in
modo significativo il progetto del passante è impossibile senza
impattare in modo inaccettabile sui territori attraversati e senza
cambiare alla radice la natura e l'impostazione dell'opera. Ringrazio
Campos Venuti e Fallaci per averlo spiegato bene in un articolo
sull'Unità lo scorso 8 settembre, ma forse era possibile arrivare a
capirlo anche prima e da soli. Per questo avevo trovato preoccupante
che dal 2010 si parlasse di via libera al Passante purché più corto
senza che nessuno facesse rilevare che un passante corto era quanto
meno un'altra cosa rispetto al progetto condiviso dal territorio. E i
tracciati poi usciti sulla stampa e sempre smentiti, ma curiosamente
simili al progetto poi presentato da Autostrade, non erano stati un
bel segnale. Per questo avevo scritto un post
preoccupato sul mio blog sei mesi fa e avevo ricominciato a
seguire con attenzione la vicenda.
Ora
siamo ad un punto cruciale, in cui c'è un tavolo di trattativa
aperto e in cui come ricordavo all'inizio siamo tutti concordi sul
fatto che il progetto di Autostrade vada radicalmente cambiato (vale
a dire riavvicinato all'impostazione del PTCP). Aspettiamo di vedere
i risultati, augurandoci che le cose vadano per il meglio. Se invece
Autostrade si mostrasse indisponibile a mutare la propria
impostazione, tanto più in quanto maturata senza coinvolgimento
degli Enti locali, dovrà spiegare perché. Quanto
alle “fantasie
o dietrologie strumentali”
di cui parla Peri e che su questa partita in effetti continuano ad
aleggiare, mi permetto di osservare che forse per fugarle basterebbe
un approccio di totale trasparenza, rendendo pubblici documenti di
cui si continua a parlare come fondamentali, a partire dalla lettera
della UE del luglio 2010.
PS Autostrade si metta cortesemente d'accordo anche con Anas che in un comunicato del 20 aprile 2012 aveva affermato: “La definizione del cosiddetto 'Passante di Bologna' è stata oggetto di numerosi incontri che hanno portato il 3 novembre dello scorso anno alla condivisione di un 'corridoio' per la realizzazione dell'infrastruttura, durante una riunione tenuta presso l'Ivca, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Autostrade per l'Italia, della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Bologna. In tale sede, sono stati definiti i contenuti del verbale di accordo da sottoscrivere per la definizione dell'opera.”
PS Autostrade si metta cortesemente d'accordo anche con Anas che in un comunicato del 20 aprile 2012 aveva affermato: “La definizione del cosiddetto 'Passante di Bologna' è stata oggetto di numerosi incontri che hanno portato il 3 novembre dello scorso anno alla condivisione di un 'corridoio' per la realizzazione dell'infrastruttura, durante una riunione tenuta presso l'Ivca, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Autostrade per l'Italia, della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Bologna. In tale sede, sono stati definiti i contenuti del verbale di accordo da sottoscrivere per la definizione dell'opera.”
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