lunedì 29 agosto 2016

News del 29 agosto 2016

20160829newsCari tutti, agosto sta finendo e tanti sono già rientrati al lavoro, gli studenti si preparano all'inizio della scuola e in generale ci accingiamo a riprendere il ritmo normale delle attività. Questo vale per tanti di noi, ma non per chi nel centro Italia ha dovuto confrontarsi con la forza distruttiva del terremoto: col pensiero rivolto a quelle popolazioni e con la convinzione che dovremo affrontare tutti insieme l'impegno della ricostruzione, vi mando il consueto aggiornamento mensile.

Il terremoto nel centro Italia

Dopo quelli del Molise nel 2002, dell'Aquila nel 2009 e dell'Emilia nel 2012, il sisma che nei giorni scorsi ha colpito il centro Italia con epicentro in provincia di Rieti è il quarto grave terremoto in Italia in questo secolo. Nell'immediato, la risposta non può che essere quella della solidarietà: fra gli altri, anche l'Emilia-Romagna si è immediatamente attivata e ricordo anche qui il conto corrente unico regionale aperto per raccogliere fondi: IBAN IT69G0200802435000104428964 (intestato a "Emilia Romagna per sisma Centro Italia"). Ma questo sisma – come gli altri terremoti in Italia – è l'ennesima dimostrazione che non va rimandata la messa in sicurezza antisismica degli edifici e del territorio: i terremoti non possono essere evitati, ma crolli e vittime sì, e per il nostro Paese questa deve essere una priorità irrinunciabile.

Il merito è la questione centrale

Quando i nodi vengono al pettine (come quando c'è un terremoto, e in tantissimi altri casi) si capisce che le chiacchiere stanno a zero e i fatti parlano da soli. Se ad Amatrice mezzo paese crolla ma un edificio di cinque piani costruito negli anni '50 rimane in piedi, se l'adeguamento antisismico funziona meglio in alcune zone dell'Italia e meno in altre, se la sanità non funziona in modo uniforme ma ci sono luoghi e regioni d'eccellenza ed altre invece dove l'assistenza è nettamente inferiore (e si può continuare a lungo nell'elenco), dei motivi ci saranno. Se tutto il dibattito politico e sociale si ferma all'apparenza e non siamo in grado di identificare il merito delle persone e delle questioni, c'è poco da sperare in un miglioramento. Insomma, non mi stanco di ripetere che per l'Italia la questione del merito è davvero la madre di tutte le battaglie.

Brevi dalla Regione

Sull'utilizzo dei tirocini formativi nelle farmacie ho presentato un'interrogazione e la risposta che ho ricevuto fornisce informazioni molto interessanti, che trovate in questo post.

Dopo l'approvazione della legge sulle Pro Loco, ho sottoscritto una proposta di legge sulla valorizzazione delle rievocazioni storiche dell'Emilia-Romagna (prima firmataria Zappaterra) e una risoluzione sulla valorizzazione dei "cammini" (prima firmataria Montalti), così come una proposta di legge per una banca della terra regionale (prima firmataria Serri). Vi terrò informati sull'iter.

Nella Commissione V, che presiedo, nel mese di settembre lavoreremo in particolare sulla proposta di legge per un testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabili (venerdì 9 settembre ci sarà una udienza conoscitiva) e sul progetto di legge sui servizi educativi per la prima infanzia, entrambi proposti dalla Giunta.

Provvedimenti regionali e notizie

Contributi per interventi di riduzione del rischio sismico su edifici privati: il primo settembre sarà pubblicato il bando per oltre 3,5 milioni. Sisma in Italia centrale, dalla Regione un milione per l'immediata emergenza. Ambiente, 5,5 milioni per ecosistemi forestali e fruizione dei boschi: nuovo bando della Regione Emilia-Romagna, domande entro il 7 ottobre. Frane e discariche abusive, stanziati 14 milioni dal Governo. Via libera dal Cipe al nodo di Casalecchio di Reno, si tratta della variante alla SS64 Porrettana. Innovazione, bando da 8 milioni di euro per le piccole e medie imprese: domande dall'1 settembre al 14 ottobre 2016. Un milione di euro per promuovere la Memoria del Novecento: partono i bandi per Comuni, Unioni, istituzioni e associazioni, tempo fino al 20 settembre per presentare i progetti. Sicurezza del territorio: un pacchetto di 80 interventi in tutta la regione, per un investimento di 10,5 milioni di euro. Energia, oltre 245 mln di euro per green economy, risparmio, ricerca e fonti rinnovabili: approvato in Giunta il nuovo piano energetico. Ricostruzione, aprono 21 cantieri della cultura: interventi per oltre 51 milioni di euro. Treni, intesa Governo-Regioni: linee ferroviarie sicure in tutta l'Emilia-Romagna. Apicoltura, 500mila euro per produzione e commercio: il bando scade l'11 novembre. Danni da fauna selvatica, bando da 1,5 milioni per gli agricoltori: domande dall'8 agosto al 31 ottobre. I Centri per l'impiego passano all'Agenzia regionale per il lavoro. Maltempo, la Protezione civile nazionale ha approvato il Piano della Regione per gli interventi nei territori colpiti nel febbraio-marzo scorso: 107 cantieri per 9,2 milioni di euro. Lavoro, 40 percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore: via libera dalla Giunta regionale, finanziati con 4,8 milioni e potranno essere frequentati da oltre 800 persone. Cooperazione internazionale, dalla Regione oltre 960mila euro di contributi: la Giunta approva il bando per progetti con Paesi in via di sviluppo, la scadenza è il 30 settembre.

Alla Festa dell'Unità e per il SÌ al Referendum Costituzionale

Alla Festa dell'Unità di Bologna che si tiene a Parco Nord fino al 19 settembre personalmente sarò impegnato in due dibattiti: il 31 agosto alle 18 ("Bimbi al centro: insegnanti, genitori, nidi, scuole, associazioni per buoni percorsi da 0 a 6 anni") e il 17 settembre alle 18 ("Verso una nuova legge sullo spettacolo"). Come sapete, inoltre, sono un convinto sostenitore del "Sì" al referendum costituzionale (semplicemente per il merito delle questioni che la riforma modifica, a proposito di merito) e faccio parte del comitato "PerDavveroSì". Se più che l'apparenza vi interessa il merito delle politiche, tenete d'occhio PerDavvero.

Continuate a seguirmi sul mio sito e sulla pagina facebook.
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

News del 29 agosto 2016
Giuseppe Paruolo

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venerdì 19 agosto 2016

Il merito è questione centrale

meritoLo dico da sempre: la questione del merito è la madre di tutte le battaglie da combattere per il bene dell'Italia.

Il merito delle persone: le scelte devono essere fatte sulla base del valore, delle capacità, delle competenze, dei risultati pregressi, dell'adeguatezza al ruolo.
Il merito delle questioni: è la sostanza che conta più di tutto, e deve venire prima dell'apparenza e della narrazione, non deve essere inquinata da processi alle intenzioni, deve presentare una intrinseca robustezza logica, deve valere ora ma anche e soprattutto in prospettiva.

La meritocrazia è di destra o di sinistra? No, dovrebbe essere un tratto comune e sentito da tutti coloro che hanno a cuore il bene comune. Se vogliamo, per la sinistra garantire a tutti le stesse condizioni di partenza avrebbe il significato di permettere ad esempio che il figlio dell'operaio possa diventare notaio. E per la destra parlare di merito sarebbe un modo per dimostrare che lo scopo non è semplicemente la conservazione dei privilegi a chi già li ha.

Il guaio purtroppo è che in Italia continua ad andare per la maggiore da un lato la tendenza a rifugiarsi nella logica degli amici degli amici e delle raccomandazioni (che sovente si infiltrano anche nelle pieghe di concorsi e valutazioni teoricamente meritocratiche), dall'altro la deriva verso un egualitarismo acritico e che rifiuta ogni valutazione (per paura che vengano usate in modo arbitrario, si preferisce farne a meno).

La conseguenza è il declino, che non è un rischio che corriamo ma la realtà ormai consolidata. Il merito è uscito dalla logica comune al punto che quando c'è da selezionare una persona si tirano in ballo le varie categorie dell'apparenza (meglio giovane o maturo, uomo o donna, esperto o nuovo e così via) perché dire che è una persona qualificata per fare quel lavoro sembra diventata una frase di cortesia che possa essere rivolta a tutti. E lo stesso vale per il merito delle cose, dove tanti ragionamenti sembrano iniziare dalla conclusione e poi raccattare argomenti purché sia, giusto per poter dire che che è una posizione meditata, anche se gli argomenti sono di qualità infima per non dire di peggio. E chi ascolta scrolla le spalle, con l'aria di chi sa che "se ne sentono tante"…

Il risultato è che i nostri talenti migliori non vengono selezionati in Italia mentre all'estero trovano le porte spalancate, così finiamo per perderli.

Il risultato è che qui se qualcosa non funziona, tutti pensano che sia sbagliata l'idea mentre nessuno si chiede se la concreta realizzazione sia stata all'altezza o meno.

Il risultato è che quando qualcuno parla di merito, tanti scrollano le spalle e pensano si stia parlando di una piccola categoria di privilegiati, gente che – invece di stare al suo posto e fare la fila come tutti – si agita e si lamenta, ma chissà poi che cosa abbiano di diverso. E nel pensare così non si rendono conto che se il loro capoufficio, il dirigente scolastico della scuola frequentata dai loro figli, il medico che dovrà curarli (e così via) vengono scelti non sulla base del merito ma con altri criteri, sarà un disastro per loro e molte altre persone, non solo per l'eventuale concorrente più meritevole costretto ad emigrare.

Il merito non è una delle tante questioni da risolvere per cambiare l'Italia: è la madre di tutte le battaglie.

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Giuseppe Paruolo

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venerdì 5 agosto 2016

L’esplosione dei tirocini nelle farmacie

farmaciaI tirocini nelle farmacie vengono effettivamente usati come occasione di apprendimento e sperimentazione di neolaureati o rischiano di diventare un modo per reclutare forza lavoro a basso costo con un turn over continuo e senza effettivi sbocchi di lavoro? A seguito della segnalazione di questo rischio presentata da alcuni rappresentanti degli ordini professionali, ho presentato un'interrogazione sui tirocini svolti presso le farmacie della nostra Regione.

I dati pervenuti con la risposta dell'assessore Bianchi sono interessanti e mettono in luce un utilizzo largamente corretto di questo strumento, anche se non è da escludere che il rischio denunciato dagli ordini professionali possa essere concreto, pur se su una casistica limitata.

Vediamo anzitutto i numeri dei tirocini attivati in farmacia, divisi per provincia, negli anni che vanno dal 2008 al 2015:

tirocinifarmacie

La prima cosa che salta agli occhi è la crescita impetuosa che si è avuta in questi ultimi anni nell'utilizzo dello strumento: se per cinque anni i numeri hanno oscillato comunque nell'ambito delle decine, ora sono diventati centinaia. Complessivamente, tra il 2008 e il 2015 nelle farmacie della regione sono stati attivati complessivamente 810 tirocini extracurriculari, riguardanti 768 persone, passando dalle 37 attivazioni nel 2008 alle 270 nel 2015. In prevalenza interessano donne (68%) e neolaureati (78%).

La seconda osservazione è che non sono equamente utilizzati in tutta la regione: attualmente sono più diffusi nell'area della città metropolitana di Bologna (27%) e a Modena (23%), seguite da Ferrara (16%) e Rimini (12%). Inoltre se provincie come Modena e Ferrara si sono attivate celermente, altri territori (in primis Bologna) dopo aver a lungo trascurato lo strumento, hanno visto una vera esplosione negli ultimi anni. Altri ancora (come Ravenna, Forlì-Cesena, Piacenza) continuano nei fatti ad ignorarlo.

Veniamo infine al rischio paventato dagli ordini professionali, ovvero che nella maggioranza dei casi il tirocinio possa non concludersi con la sottoscrizione di un contratto di lavoro, ma con la sostituzione con un altro tirocinante. Chiaramente, se così fosse i tirocini rischierebbero di diventare un modo per reclutare personale a condizioni inferiori a quelle previste dal contratto nazionale, a discapito della professionalità.

Qui i dati ci dicono che a settembre 2015 delle 608 persone che hanno concluso l'esperienza del tirocinio extracurriculare, ben 516 (circa l'85%) hanno poi stipulato almeno un contratto di lavoro alle dipendenze o parasubordinato.  In particolare, 243 – 45 uomini e 198 donne – sono rimasti a lavorare nella farmacia dove sono stati ospitati dapprima in qualità di tirocinanti; stiamo parlando del 40% del totale di coloro che hanno concluso l'esperienza formativa entro settembre 2015.

I numeri ci dicono pertanto che in molti casi l'esperienza è stata davvero proficua e positiva, accompagnando le persone verso un posto di lavoro (oltretutto mancano i dati su chi si è orientato verso attività autonome o libero professionali). Questo non toglie che il rischio paventato dagli ordini professionali possa essere concreto in alcuni casi, per cui occorre certamente vigilare, soprattutto in considerazione dell'impennata subita dai numeri in questo ultimo periodo. Ma intanto resta una gran bella notizia che tanti giovani siano passati dall'esperienza del tirocinio e siano riusciti a trovare lavoro.

Per chi fosse interessato ai documenti, qui c'è la mia interrogazione e qui la risposta dell'assessore.

L'esplosione dei tirocini nelle farmacie
Giuseppe Paruolo

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