martedì 30 dicembre 2014

Buon sangue non mente

donazioneContinuano a giungere segnali preoccupanti sui punti di raccolta del sangue sul territorio. Ne avevo parlato nelle mie #pillolediprogramma al #9 (Difendere i punti di raccolta sangue sul territorio) perché sono convinto che sia importante tenere il punto, sia nello specifico della questione che come esempio più generale di cosa significa buona (o cattiva) politica (sanitaria, ma non solo).

I donatori di sangue costituiscono un grande patrimonio sociale: essi sono certo una risorsa fondamentale per il buon funzionamento della sanità (chiunque abbia avuto o avrà bisogno di una trasfusione capisce quanto sia importante che qualcuno quel sangue lo abbia donato) ma c'è molto di più: un associazionismo sano che innerva positivamente il territorio, una intrinseca promozione di stili di vita sani, una sottolineatura dell'importanza della cultura del donare in una società che ne ha un gran bisogno visto che per altri versi dilagano le spinte verso l'egoismo e l'individualismo.

Da decenni, per facilitare la donazione del sangue, vengono organizzate delle giornate in cui il prelievo viene svolto sul territorio: un'unità mobile e personale specializzato si recano ad effettuare prelievi anche in comuni distanti dalla città, per venire incontro alle richieste di donatori che si sono nel frattempo prenotati per poter donare il sangue in un posto per loro comodo da raggiungere.

Ultimamente, per una serie di motivi legati a nuove normative, accreditamenti di locali, andamento delle richieste di unità di sangue e (ultimo ma non ultimo) esigenze di bilancio, c'è una spinta precisa verso una riduzione dei punti di raccolta sangue sul territorio. Nel territorio bolognese, se fosse prevalsa una logica ragionieristica, forse questa spinta avrebbe portato a cancellare del tutto la raccolta del sangue sul territorio riconducendo tutto ai quattro centri di raccolta fissi presso i maggiori ospedali (Casa del Donatore presso il Maggiore, Sant'Orsola, Bellaria, Imola).

Ma sarebbe stato un errore grave, perché avremmo tagliato le gambe ad un associazionismo e a tanti donatori volontari che meritano di essere non solo tutelati ma promossi, e si sarebbero indotti costi a carico della società che ritengo sarebbero stati maggiori del risparmio sul bilancio aziendale sanitario.  Per questo nei mesi passati c'è stato un confronto che ha coinvolto i responsabili del servizio sanitario, le associazioni dei donatori e la politica e si è giunti ad un punto di incontro: non più 27 luoghi, come era fino a qualche tempo fa, ma una riduzione a 11 punti di raccolta sul territorio: Bazzano, Budrio, Castel Maggiore, Castiglione dei Pepoli, Loiano, Medicina, Molinella, Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale e Vergato.

Di questo punto di sintesi io sono testimone e convinto difensore. Per questo, al moltiplicarsi delle segnalazioni di ritardi nella predisposizione delle certificazioni necessarie senza che nemmeno vengano previste deroghe temporanee, di ipotesi di calendari delle uscite dell'unità mobile che non prevedono tutti e 11 questi punti di raccolta, di annullamenti all'ultimo momento delle uscite mandando quindi a monte le disponibilità di donatori che si erano già prenotati, io dico: attenzione.

Attenzione, perché se qualcuno pensasse che la politica si sia dimenticata dell'impegno a tenere attivi gli 11 punti sul territorio provinciale, farebbe un errore. Credo sia lecito al contrario attendersi che si tenga fede agli impegni presi.

Ho già spiegato perché è importante tenere il punto sul tema specifico, ma voglio aggiungere che questo è un buon esempio di valore generale. Quali sono due errori gravi che a volte si sono commessi e che dobbiamo assolutamente evitare?

Errore numero uno: procedere con riduzioni a passi successivi senza tenere fede agli impegni presi. A chi voleva tenere 27 punti di raccolta sul territorio si è chiesto uno sforzo per ridurli a 11. Se il messaggio che dovesse passare è che si trattava solo di un primo passo per fiaccare poi le resistenze e scendere ancora, allora avrebbero ragione i tanti che non si fidano più delle promesse fatte. La vicenda dell'ospedale di Porretta insegna.

Errore numero due: fare prevalere logiche ragionieristiche settoriali senza una visione d'insieme. A quel punto avrebbe ragione l'antipolitica a dire che la politica non serve più. Perché forse è vero che dal punto di vista finanziario l'AUSL risparmierebbe qualcosa chiudendo altri punti di raccolta, ma (ripeto) poi i costi indotti si ripercuoterebbero altrove. Dobbiamo avere un'ottica complessiva, altrimenti non ci metteremmo a fare la raccolta differenziata dei rifiuti, per dirne una.

Sono errori da evitare e continuo a sperare che i segnali che giungono siano solo frutto di malintesi e di imprevisti. Come l'annullamento odierno all'ultimo momento della raccolta a Budrio: 30 donatori prenotati, a cui è stato offerto come alternativa un passaggio per Bologna. Dall'Avis mi dicono che il risultato è stato: 3 donatori andati a Bologna con la navetta dell'Ausl, altri 2 coi mezzi propri, per un totale di 5 donatori su 30. Vale a dire 25 donazioni perse, senza contare i 3 che si sono presentati a Budrio per donare senza aver prenotato.

Se questo insieme di episodi e di segnali fossero da leggere come una scelta strategica, si sappia che la ritengo sbagliata e ne tratteremo nelle sedi proprie. Se invece come mi auguro fossero semplicemente incidenti di percorso e la mia preoccupazione fosse eccessiva, allora rassicuratemi coi fatti, grazie. A partire dal calendario delle uscite dell'unità mobile su tutte e 11 le località previste.

Buon sangue non mente
Giuseppe Paruolo

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mercoledì 24 dicembre 2014

News del 24 dicembre 2014

20141224newsCari tutti, naturalmente tanti auguri! Con l'occasione vi mando il consueto aggiornamento mensile.

Al via il nuovo mandato della Regione

Fra pochi giorni, il 29 dicembre, si insedierà la nuova Assemblea Legislativa e comincerà il nuovo mandato regionale. Nei giorni scorsi Stefano Bonaccini ha annunciato la sua Giunta, e sulla squadra di governo mi stanno giungendo molti commenti anche di segno molto diverso fra loro: le scelte fatte configurano un mix di continuità e cambiamento, e ci sta che appaiano più convincenti su alcuni fronti e meno su altri. Ma le sfide che abbiamo di fronte sono significative e i governi vanno valutati sui risultati, quindi auguri di buon lavoro alla Giunta Bonaccini e aspettiamo i fatti. Lo stesso vale per tutti noi, a partire da chi vi scrive. Nella consapevolezza che tanti nostri concittadini sentono la politica talmente distante e i politici "tutti uguali" da non essere andati a votare, e solo fatti concreti potranno convincerli del contrario e riconciliarli con la politica.

Una domanda sul Civis che vale più di tanti discorsi

A proposito della distanza fra cittadini e politica, vi invito a leggere questo post sulla vicenda del Civis, in cui commento una positiva sentenza di assoluzione ma senza fare finta di non vedere le questioni che tale sentenza implicitamente pone. E pongo una domanda semplice: perché ATC ha deciso di pagare oneri di progettazione che sarebbero stati a carico dei privati che avevano vinto la gara? Della mia domanda dà conto un articolo di giornale, poi totale silenzio. Mi chiedo: possiamo pensare di chiudere una storia del genere senza interrogarci sugli eventuali errori che sono stati commessi? Possiamo pensare di delegare in toto alla magistratura ogni tipo di verifica, senza che la politica sia in grado di fare proprio un esame dei fatti, apportando correttivi perché eventuali errori non si ripropongano in futuro? Non è proprio nella concretezza delle questioni che i cittadini ci chiedono di cambiare verso?

Provvedimenti regionali

Sono disponibili finanziamenti per sostenere le manifestazioni di interesse ad Expo 2015 nei settori produttivo, culturale, scientifico e turistico (domande entro il 30 gennaio). E' ripreso il pagamento degli aiuti comunitari alle aziende agricole regionali, grazie allo sblocco di oltre 52 milioni. Gli ammortizzatori in deroga potranno essere richiesti anche nel 2015 per un periodo massimo di tre mesi. Pubblicato il rapporto regionale 2014 sulla gestione dei rifiuti che mostra stabili i rifiuti urbani e in calo del 5% quelli speciali. E' in partenza un bando regionale sulle nuove tecnologie digitali nelle imprese (domande tra febbraio e marzo 2015).

Addio a Giovanni Bersani

Mentre sto per spedire questa mail mi arriva la notizia della scomparsa di Giovanni Bersani, che aveva recentemente festeggiato i cento anni di età. E' una persona speciale che sono orgoglioso di aver conosciuto e di cui mi mancheranno le belle chiacchierate e i racconti. Giovanni ha dedicato tutta la propria vita ad una politica concepita come servizio, e ci lascia un'eredità di idee e di valori più che mai attuali, che sono per me una fonte di ispirazione viva e profonda e che mi auguro possano essere riconosciute e attuate dal mio partito come pure da altre forze politiche. Riposa in pace, caro amico e maestro.

Tanti auguri!

Un buon Natale di cuore a tutti voi! E mille auguri per un 2015 che possa rappresentare un miglioramento, ne abbiamo bisogno da tanti punti di vista. Gli auguri sono per tutti, ma lasciatemi ricordare in modo particolare le tante belle persone che si spendono per aiutare gli altri: i volontari che assistono chi ha bisogno, le associazioni di pazienti, dei donatori e dei trapiantati, del settore della disabilità, il mondo vasto della solidarietà. Ho in mente volti precisi, di persone che ho conosciuto e anche di tanti che mi hanno aiutato in modo splendido e gratuito: sono volti che voglio tenere a mente per ricordare sempre che il senso del nostro impegno è molto più nel dare che nel ricevere, speriamo di ricordarcene tutti.

Auguroni, un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

News del 24 dicembre 2014
Giuseppe Paruolo

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venerdì 19 dicembre 2014

Civis, l’assoluzione non basta

civisSulla vicenda Civis ieri è arrivata la sentenza di assoluzione da parte della Corte dei Conti rispetto alla citazione che aveva toccato tra gli altri anche me come componente della giunta guidata da Sergio Cofferati. Una vicenda che a causa del processo davanti alla magistratura contabile ho avuto l'occasione nei mesi scorsi di riprendere in mano e studiare in modo abbastanza approfondito. Sono così venuto a conoscenza di fatti che erano successi e ho visionato documenti che non conoscevo, e non solo perché nella giunta bolognese dell'epoca ero assessore alla sanità, quindi non direttamente coinvolto sul tema mobilità: come me non li conoscevano neanche i colleghi di allora.

Nell'ottobre 2004, la Giunta Cofferati appena insediata prese a mano il complesso tema delle infrastrutture ereditato dalla Giunta Guazzaloca, che aveva sul finire del proprio mandato aggiudicato l'appalto per il Civis, lasciando un groviglio irrisolto di conflitti aperti con la Regione e la Provincia. In quel contesto si decise di variare il tracciato del Civis, dispiegandolo fra il centro della città e San Lazzaro, mentre in direzione Borgo Panigale venne prevista la metrotranvia. Questo permise di mettere a punto un disegno organico, di risolvere i conflitti con le altre istituzioni e di non perdere i finanziamenti statali, e comportò la soppressione della parte di tracciato del Civis verso Borgo Panigale.

Proprio da quella parte si trovava il sottostralcio funzionale (Sottopasso Via Persicetana di Borgo Panigale – Via Battindarno Capolinea) di cui la gara d'appalto richiedeva ai concorrenti il progetto esecutivo e che era originariamente previsto come primo cantiere a dover partire. Dopo la variazione del tracciato quella progettazione non venne utilizzata. L'accusa della Procura contabile alla Giunta di cui ho fatto parte era quindi di aver determinato un inutile esborso di circa 1,25 milioni di euro, corrispondenti alla progettazione di quel sottostralcio poi pagata da ATC all'ATI (associazione temporanea di imprese) che aveva vinto l'appalto.

L'accusa era fondata sul presupposto (sbagliato) che doveva essere chiaro alla Giunta Cofferati nel momento della sua decisione che quell'esborso si sarebbe determinato. Viceversa, come la sentenza di assoluzione della Corte ha riconosciuto, era chiaro nella gara d'appalto che la progettazione di quella tratta doveva essere predisposta a cura e spese dei partecipanti alla gara, e che quindi non era in ogni caso da pagare da parte dell'Amministrazione.

Questo aspetto, decisivo per la sentenza, non è certamente esaustivo della vicenda che è molto più complessa e articolata, e che non ho la pretesa qui di riassumere in tutta la sua complessità. Ma credo sia esemplificativo di un tema che non può essere delegato completamente alla magistratura, perché è di competenza della politica. Io credo che abbiamo il dovere di capire bene come sono andate le cose, comprendere se e quali errori sono stati commessi, individuare le eventuali responsabilità (che potrebbero essere semplicemente politiche e/o tecniche, quindi non nella sfera di competenza della magistratura contabile o ordinaria) e prendere provvedimenti per evitare che si ripetano in futuro.

Sono quindi contento della sentenza di assoluzione, ci mancherebbe. Ma ora, chiusa la vicenda processuale, non posso e non voglio fare finta di non vedere che ci sono domande che attendono risposta. Risposte che dobbiamo a noi stessi e a tutti i cittadini che hanno diritto di sapere cosa non abbia funzionato nella vicenda Civis. Vicenda che a questo punto è stata fortunatamente risolta dalla giunta Merola per quanto riguarda il futuro, ma sul cui passato mi pare occorra un supplemento di approfondimento.

Una prima domanda è posta implicitamente dalla sentenza, che sottolinea che la progettazione di quello stralcio funzionale non era da pagare. Allora perché mai ATC si impegnò a pagarla nel novembre 2004 in un accordo con l'ATI di cui non eravamo a conoscenza e poi la pagò nel 2008? Una risposta sarebbe gradita.

Civis, l'assoluzione non basta
Giuseppe Paruolo

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