venerdì 31 gennaio 2014

News del 31 gennaio 2014

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Cari tutti, spero che l'anno sia iniziato per ognuno di voi nel migliore dei modi. Vi aggiorno su un po' di cose, cominciando dall'attività legislativa regionale.

Una legge per l'economia solidale

E' iniziato l'iter in commissione del progetto di legge di cui anch'io sono firmatario "Norme per la promozione e il sostegno dell'Economia Solidale", una legge per valorizzare l'economia solidale messa a punto dopo un lungo ma proficuo confronto con il Creser (coordinamento di GAS – gruppi di acquisto solidale – ed altre iniziative del genere a livello regionale).

Altre leggi e delibere

Stato di emergenza, risarcimenti rapidi e fiscalità di vantaggio sono le nostre richieste in relazione alla recente alluvione nella bassa modenese, e vorrei qui esprimere la mia solidarietà alle popolazioni che dopo il terremoto hanno dovuto affrontare questa nuova calamità. Abbiamo approvato una legge che taglia i costi degli affitti passivi del 15%, grazie a cui si dovrebbero avere in 5 anni risparmi del 30%. E' partito l'iter anche per una legge che riconosce il ruolo sociale del caregiver, ossia la figura del familiare, amico o volontario che si prende cura di una persona non autosufficiente o comunque bisognosa di aiuto. Ho sottoscritto una risoluzione che chiede la semplificazione della rendicontazione dei rimborsi spese per il volontariato.

Trappole da evitare

Un effetto collaterale della crisi della politica e della fine di alcuni partiti è una spasmodica ricerca di visibilità da parte di alcuni colleghi che ultimamente paiono aver scelto come missione quella di cercare di "dividere" il PD. Lo fanno con un susseguirsi di risoluzioni su temi etici in cui la Regione non ha alcuna competenza, con il neanche troppo celato intento di evidenziare posizioni diverse al nostro interno. Di recente abbiamo evitato una di queste trappole, stavolta sul tema del testamento biologico, presentando un testo alternativo in aula su cui tutto il PD si è compattato, poi votato dalla maggioranza e da altri con anche astensioni fra le fila del centrodestra. Come vedete è possibile, se si vuole, trovare punti di sintesi su argomenti delicati evitando trappole create solo per fare notizia sulle presunte divisioni del PD (e infatti stavolta nessuno dei media ne ha parlato).

Il giorno della memoria

Ricordare la Shoah il 27 gennaio è un vaccino contro l'olocausto e ciò che lo ha reso possibile, utile per tutti noi e in particolare per i giovani. Bello il lavoro di un gruppo di giovani presentato durante la seduta del Consiglio Comunale di Bologna in cui ho rappresentato l'Assemblea Legislativa Regionale.

Sui circhi con animali esotici

Non si tratta di demonizzare i circhi che usano animali esotici, ma di riconoscere il diritto di una comunità a fare la scelta di un diverso rapporto con gli animali, e in nome di ciò limitarsi ad ospitare i circhi senza animali. E' uno dei principi contenuti nel Regolamento sulla Fauna Urbana approvato (all'unanimità) nel 2009 mentre io ero l'assessore competente. La sentenza del Tar contro quella scelta ci fa fare un passo indietro anzitutto sul piano culturale, come provo a spiegare in questo intervento.

Primarie per i candidati sindaci

Il prossimo 23 febbraio ci saranno le primarie per i candidati sindaci in molti dei 39 comuni del territorio bolognese che vanno al voto a fine maggio. Il quadro delle candidature si completa in queste ore: nei prossimi giorni seguite il sito BolognaxRenzi e quello del PD di Bologna per avere notizie sui candidati e sui programmi.

Prossimamente

La prossima volta credo che dovremo tornare sull'argomento del Passante Nord. Inoltre vi parlerò delle iniziative collegate alla responsabilità all'innovazione politica (con deleghe a trasparenza, partecipazione politica, progetto Circoli aperti, progetto Circolo on-line e sito PD Bologna) che mi è stato affidato nell'esecutivo del PD provinciale.
Vi segnalo infine una piccola riflessione sul tema del merito. Grazie come sempre della vostra attenzione, seguitemi se volete anche sul sito e su facebook.
Un caro saluto e alla prossima,
Giuseppe

lunedì 20 gennaio 2014

Un passo indietro nella cultura del rapporto con gli animali

Foto Flickr di Max Roeleveld
La decisione del TAR dell'Emilia-Romagna contro l'ordinanza del Comune di Bologna che vieta i circhi con animali sul territorio comunale è una cattiva notizia, un passo indietro di cui non si sentiva la mancanza. Non conosco i dettagli della decisione del tribunale e quindi non mi permetto di commentarla sul piano tecnico – ma se è vero che nella sentenza si parla di fumus mi chiedo davvero di che cosa si stia parlando – ma sul piano culturale, sociale e politico ci sono vari motivi per dissentire.
La nostra società è preda di tensioni sempre più forti e di derive non sempre ragionevoli. Forse a causa dell'incapacità di risolvere i problemi più veri, profondi e seri, stanno conquistando spazi battaglie sui più vari argomenti – alcuni importanti, altri meno – con conflitti sociali ed ideali che a volte raggiungono punte di autentica irragionevolezza. Occorre riconoscere che questo accade anche e soprattutto quando manca la capacità della politica di accompagnare e in qualche misura guidare le trasformazioni. Se fallisce il riformismo, l'alternativa è fra la conservazione più bieca e la rivoluzione più estrema: allora entrano in campo i talebani di un verso e dell'alto e si rischia seriamente di farsi del male.
Se quest'osservazione vale in generale, come recentemente sostenevo anche su altri argomenti, vale anche sul tema del rapporto con gli animali. Da tempo cresce nella società un'esigenza anzitutto culturale di ridefinire i rapporti fra uomini e animali, o – come direbbero gli animalisti – fra umani e non umani. E' un'esigenza che io considero largamente fondata, ma che al tempo stesso può raggiungere punte difficilmente sostenibili: per capirci, non mi pare che la società sia pronta nel suo complesso ad abbracciare una dieta vegetariana o vegana, nè credo che sarebbe giusto farlo.
Non è una buona idea lasciare il monopolio dell'argomento agli estremi opposti: un classico ad esempio è animalisti contro cacciatori; oppure mangiatori di salsicce contro vegetariani; amanti di cani e gatti contro allergici agli animali, e così via. Una politica all'altezza deve invece avere una visione anche in questo campo, dimostrare che un riformismo vero è in grado di guidare un cambiamento possibile.
Ecco quindi che avere un animale non può essere un capriccio ma comporta doveri nei suoi confronti e nei confronti della collettività (le campagne contro l'abbandono, per la raccolta delle deiezioni, gli standard per la custodia e così via); si può pensare di allevare animali a scopo alimentare ma occorre farlo rispettandone l'etologia, mentre ormai non ha più senso allevare animali per lo sfruttamento della pelliccia; occorre distinguere fra animale detenuto a fini produttivi o alimentari e animale d'affezione, quello con cui c'è una relazione; serve una piena regolamentazione della sperimentazione farmaceutico-sanitaria su animali per evitare sofferenze inutili e al tempo stesso per non perdere terreno sulla ricerca nel campo della salute; sono alcuni esempi di scelte concrete in cui abbiamo fatto passi avanti, che vanno difesi.
E' questo lo spirito con cui fra il 2008 e il 2009 abbiamo ridefinito il tema del rapporto con gli animali nel Comune di Bologna, giungendo al varo del Regolamento di tutela della fauna urbana. Un modo concreto per dimostrare che è possibile operare dei cambiamenti e ridefinire la relazione con gli animali, cominciando dalle scelte concretamente più praticabili, ossia quelle in cui non ci sono in gioco beni primari come l'alimentazione o la salute umana. La scelta a favore dei circhi senza animali rientra in questo percorso: è possibile divertirsi al circo anche senza sfruttare in questo settore del divertimento animali la cui etologia dice tutt'altro. E' una scelta in positivo, che una comunità ha tutto il diritto – e anche il dovere, a mio parere – di fare.
Lo stop imposto dal TAR va nella direzione sbagliata: sia quindi un'occasione per riflettere e per comprendere come non possiamo restare prigionieri di una stagnazione infinita che ogni volta ci riporta indietro. Servono risposte di più ampio respiro, e forse anche di questo tema dovremo occuparci in Regione. Comprendo l'esultanza dell'ente circhi ma non la condivido e vorrei che fosse chiaro il messaggio che abbiamo mandato anni fa da Bologna e che ora occorre ribadire: non siamo contro il circo, ma chiediamo ai circhi di superare il vecchio schema che si fonda sullo sfruttamento degli animali appartenenti alle specie selvatiche ed esotiche. Da qui vogliamo ripartire, per andare avanti e non per tornare indietro.