domenica 27 settembre 2009

Gioie e dolori nei congressi di circolo

Se pensiamo che questa prima fase congressuale interna al PD è finalizzata a selezionare i tre candidati che si sfideranno alle primarie del 25 ottobre, e che i candidati in campo sono tre, l'interesse per i congressi dei circoli non era scontato.

Al di là del posizionamento dei candidati in questa specie di girone di qualificazione, l'unico elemento di potenziale suspance era il raggiungimento del 5% da parte di Ignazio Marino. Non a caso i suoi rappresentanti si rivolgono agli iscritti orientati a votare Bersani o Franceschini invitandoli a votare Marino per concedergli il diritto di tribuna alle primarie, riservando il voto per il candidato preferito per quando vale davvero, ossia il 25 ottobre. E comunque è ormai chiaro che Marino supererà la soglia minima.

Ma oltre ai voti, pur importanti, i congressi dei circoli stanno fornendo indicazioni significative ed elementi di riflessione che non dovremmo lasciare cadere. Sono stato presentatore della mozione Franceschini in tre congressi di circolo finora e vorrei socializzare alcune impressioni.

Tanti iscritti sono venuti a sentire e a partecipare al dibattito: c'è voglia di discutere, ed è evidente che finora le occasioni sono un po' mancate. Quindi bene feste e stand gastronomici, ma occorre più discussione politica vera, a partire dai circoli (per arrivare poi agli organismi dirigenti, cui non farebbe male un dibattito più vivo).

E' bello vedere il rimescolamento di coloro che provengono da DS e Margherita (nonché di coloro che sono approdati direttamente al PD) sulle diverse mozioni. Un rimescolamento che c'è fra i presentatori di mozione, dando luogo a situazioni spesso inedite ed interessanti, e c'è in molti casi fra gli iscritti e nel dibattito.

Quando sento le persone parlare con libertà, per qualunque mozione si stiano orientando, ho davvero la sensazione che piano piano il PD lo stiamo costruendo. Quando moglie e marito, madre e figlia, amici di lunga data votano per candidati diversi e lo dicono, e nonostante tutto si capisce che questo non sarà un ostacolo nei loro rapporti futuri; quando senti motivare in modo originale il proprio orientamento di voto, e capisci che c'è un pensiero personale nella scelta: che bello quel PD!

A volte invece capiti in un luogo dove si percepisce a pelle che c'è un solo candidato "giusto" e gli altri sono rispettabilissimi ma "sbagliati". Leggi la lista dei delegati per un candidato e ci vedi dentro sindaco, assessori, segretario del circolo, ex sindaco, ex vicesindaco, e a quel punto chiedi se c'è qualcuno politicamente attivo in quel luogo che si è orientato su un candidato diverso e ti senti rispondere che no, a parte qualche semplice iscritto sono tutti convintamente e genuinamente orientati su un solo candidato. Ora, la statistica ci dice che non è impossibile che sia naturalmente così, ma soltanto molto improbabile. L'ho fatto notare a uno dei maggiorenti locali e lui mi ha risposto che in altri luoghi capita lo stesso a favore del candidato che sostengo io. Bene, se davvero così fosse il mio giudizio non cambierebbe: in quei posti c'è bisogno di più PD. Abbiamo ancora molta strada da fare.

venerdì 18 settembre 2009

Trebbo di Reno!

Ieri sera ho avuto il privilegio di presentare la mozione Franceschini al primo congresso di circolo nella provincia di Bologna, a Trebbo di Reno, frazione di Castel Maggiore.

Ho davvero apprezzato il clima sereno del confronto ed il rispetto reciproco, la consapevolezza che ogni candidatura può dare un contributo importante al PD, il fatto che tante persone fossero venute per ascoltare e discutere e non solo per votare, la mescolanza di generi e di generazioni, il respiro di una storia che ci vedeva parlare di futuro in una sala sui cui scaffali resistevano alcuni interessanti reperti storici (come potete vedere dalle foto, non ho resistito alla tentazione di immortalarli).

In particolare mi è piaciuto tantissimo vedere persone della stessa famiglia dire con grande serenità che votavano per candidati diversi, a testimoniare che il congresso e le primarie devono essere davvero una scelta libera in cui ognuno mette in campo la propria capacità di giudizio nella consapevolezza che saremo comunque insieme a costruire il futuro di questo partito e del nostro paese.

E naturalmente non posso che essere contento del fatto che in tanti abbiano giudicato col proprio voto le proposte di Dario Franceschini e Mariangela Bastico come le migliori per portare avanti il progetto del PD in Italia e in Emilia-Romagna...