martedì 21 aprile 2009

Cazzola e lo stile Tacopina

Leggo su una agenzia di stampa di oggi che Alfredo Cazzola mi attacca partendo dalla questione degli sgomberi di Prati di Caprara (e qui dovrei rifare il lungo elenco dei risultati che abbiamo ottenuto con la linea "legalità & integrazione") per arrivare sul tema sanitario:
"Intanto bisognerebbe avere un sindaco - esordisce Cazzola - In questo momento purtroppo non lo abbiamo e chi lo sostituisce ha dimostrato certamente di non essere all'altezza già dell'assessorato alla Sanità". Anzi: "Recentemente ho parlato con i massimi vertici del settore - fa sapere - e tutti hanno avuto parole molto critiche", in "modo particolare sulla scarsa competenza dimostrata in questi anni" da Paruolo.
Ora, non è la prima volta che Cazzola mostra insofferenza nei miei confronti. Ai tempi della vicenda Tacopina, sulla cui credibilità io avevo espresso i miei dubbi invitando il Bologna FC ad andarci coi piedi di piombo, mi apostrofò accusandomi di avere un cognome non bolognese e sostenendo che le mie preoccupazioni potessero danneggiare la società calcistica. Sappiamo poi come andò a finire, e chi avesse ragione.

Più di recente, ha sostenuto che fosse sbagliato mettere alla sanità uno come me che non è medico. Naturalmente libero di fare le sue scelte se diventerà sindaco, ma io - che tengo al merito delle questioni - ho già avuto occasione di rispondergli che "Se Cazzola o chi per lui vuole confrontarsi sui temi di politica sanitaria, io sono a disposizione, lasciamo poi a chi ascolta il giudizio su chi ha ragione."

Naturalmente non ha risposto alla mia sfida sul merito, ed oggi mostra evidente nervosismo tornando ad attaccarmi ed alludendo ad un giudizio negativo dei "massimi vertici del settore" su di me. A parte che potrebbe leggersi il mio resoconto di mandato per farsi un'idea dei risultati che abbiamo ottenuto in questi anni, mi chiedo chi saranno mai questi massimi vertici? Non le direzioni delle aziende sanitarie, che hanno subito fatto sapere di avere su di me un parere molto diverso da quello di Cazzola. Ma allora chi sono?

Caro Cazzola, faccia i nomi, citi fatti specifici, abbia il coraggio di confrontarsi sul merito. Altrimenti viene il dubbio che lo stile Tacopina sia anche il suo.

venerdì 17 aprile 2009

Il mio rendiconto di mandato

Rendere conto del lavoro svolto è un dovere verso gli elettori, un modo per entrare nel merito delle questioni, uno stile nel fare politica. C'è l'orgoglio di sottolineare i risultati raggiunti e l'umiltà di rimettersi al giudizio dei cittadini. Ecco quindi il mio rendiconto di mandato.

E in linea nel mio nuovo sito web, che sostituisce dopo 10 anni di onorato servizio il vecchio sito con cui ho mantenuto informate le persone che seguivano il mio lavoro e tutti gli interessati alle mie attività. Il nuovo sito raccoglie il testimone e continua con una nuova veste più ricca di immagini e di contenuti.

lunedì 13 aprile 2009

Il perfido genio di Tremonti

Giulio Tremonti è veramente un genio (del male). Premesso che è dovere sacrosanto di tutti e non solo del governo attivarsi per aiutare in ogni modo le popolazioni terremotate dell'Abruzzo a tornare alla normalità, con la sua proposta di inserire gli aiuti ai terremotati fra le opzioni per la destinazione del 5 per mille dell'Irpef da parte dei contribuenti, dal suo punto di vista realizza un terno al lotto.

Primo, ottiene un'immediata visibilità mediatica, come se questa proposta dimostrasse la capacità del governo di dare risposte efficaci all'emergenza terremoto.
Secondo, non scuce un euro: spero sia chiaro a tutti che inserire questa ulteriore possibilità avrà come effetto pratico quello di togliere risorse che sarebbero state destinate ad altri enti per dirottarle sulla (doverosissima) opera di ricostruzione, evitando al governo di dover reperire altrove quei fondi.
Terzo, affossa il mondo del volontariato, della ricerca e delle associazioni, che sono i principali destinatari del 5 per mille, ma evidentemente non interessano più di tanto a questo governo.

Finora le possibilità di scelta erano cinque: gli enti del volontariato, gli enti della ricerca scientifica e dell'universita', gli enti della ricerca sanitaria, le attivita' sociali svolte dal comune di residenza e le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni.

Forse erano perfino troppe. Per questo, nonostante la nostra cronica carenza di fondi, come Comune di Bologna decidemmo di non pubblicizzare la possibilità dei bolognesi di devolvere a noi il 5 per mille. Non perchè non avremmo potuto spenderlo efficacemente, ma per lasciare a volontariato, ricerca scientifica e associazioni una delle poche opportunità di finanziamento di cui dispongono.

A differenza di Tremonti e Berlusconi, noi pensiamo che questo tessuto sia fondamentale per la tenuta sociale, e lo abbiamo dimostrato. Che poi in larga misura si tratta delle stesse associazioni che in occasioni come il terremoto si attivano per prime, è un dettaglio che non interessa il ministro. Le voci che dal mondo del volontariato si sono levate contro la proposta di Tremonti (e che hanno ad esempio proposto di usare la quota di 8 per mille destinata allo Stato proprio per questioni come le calamità naturali) sono del tutto condivisibili.

La cosa che più mi dispiace è infatti la superficialità con cui tanti hanno subito mostrato di apprezzare l'idea di Tremonti. Purtroppo, finchè Pinocchio resterà credulone, il Gatto e la Volpe continueranno a farla da padroni...

venerdì 10 aprile 2009

La bellezza della generosità

In un mondo dove tanti si preoccupano soprattutto di ricevere, capita di incontrare qualcuno che invece pensa a donare. Ci sono diversi modi per farlo, e tutti meritano davvero di essere riconosciuti ed elogiati: non solo per il problema pratica che risolvono, anche se è già tantissimo, ma per il segno di costruzione di comunità che ci consegnano.

E' toccato a me, tra gli altri, ringraziare l'altro giorno a nome della città la famiglia della signora Derna Zerbini. La donazione è davvero consistente, e ci ha consentito di acquistare 4 pulmini che serviranno al trasporti di minori con disabilità. Li ho ringraziati a voce, e voglio farlo anche con queste righe. E insieme a loro, vorrei ringraziare tutte le persone che compiono gesti di generosità analoghi: ho avuto il piacere di stringere la mano a diversi di questi benefattori, in occasione dell'inaugurazione di un'ambulanza o di un altro strumento di pubblica utilità.


Sulla fiancata dei pulmini c'è una semplice scritta: "In ricordo di Odette e Aurelio". Se li vedrete in giro per Bologna, ora sapete che ci sono cuori generosi cui tutti dobbiamo essere grati

lunedì 6 aprile 2009

Un'idea che diventa realtà

Viene presentato oggi ufficialmente il nuovo portale della salute dell'area metropolitana di Bologna. Nella presentazione che è in linea lo descrivo come segue.


Vogliamo cambiare punto di vista: smettere di pensare ai servizi sanitari solo con l'ottica di chi li fornisce e metterci nei panni del cittadino che ha bisogno di usarli. Il nuovo portale bolognese della salute è quindi un modo di voltare pagina. Ci troverete informazioni semplici, come le farmacie di turno o i medici di famiglia; funzioni avanzate, come la prenotazione o il pagamento di prestazioni; indicazioni in tempo reale, come il tempo d'attesa nei pronto soccorso e nei centri di prenotazione; elenchi e mappe georeferenziate, con la possibilità di costruire percorsi. Non importa sapere prima quale sia l'azienda sanitaria che gestisce un certo servizio, perchè questa è l'ottica del cittadino.

Uno sforzo fortemente voluto dai politici (la Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, che presiedo insieme al collega della Provincia Giuliano Barigazzi); reso possibile da chi ha le responsabilità di gestione ai vari livelli (la AUSL di Bologna, il Policlinico S. Orsola-Malpighi, l'Istituto Ortopedico Rizzoli e gli altri enti ed associazioni coinvolti) e da chi con loro ha realizzato tecnicamente il sito (Cup2000). Mi si lasci ricordare Roberto Ragazzi, il responsabile comunicazione della AUSL di Bologna scomparso tragicamente proprio mentre lavoravamo insieme all'impostazione di ciò che oggi comincia a essere realtà.

Sono certo che i cittadini apprezzeranno questo cambio di passo. Molte funzioni verranno sviluppate ed aggiunte a quelle che già oggi sono disponibili. Quindi c'è ancora strada da fare, ma una cosa è certa: indietro non si torna.

venerdì 3 aprile 2009

Via l'antenna di via Vittoria, che soddisfazione

Non è un mestiere sempre gratificante quello di amministratore pubblico, ma una delle cose più belle che possono succederti è questa: dopo aver tenacemente perseguito un risultato su cui ti eri impegnato con un gruppo di cittadini, raggiunto l'obiettivo, sentirti dire grazie.

L'antenna di via Vittoria era veramente il peggio che si potesse immaginare: un palo alto come un palazzo di 8 piani messo esattamente davanti ad un palazzo di 8 piani! Una scelta veramente assurda, che avevamo ereditato e che abbiamo presto riconosciuto come da cambiare.

Ora, con il tavolo partecipato è abbastanza agevole decidere la miglior collocazione di una nuova antenna, ma non è per niente facile spostare un'antenna esistente. Occorre immaginare un processo graduale, che parta dalla catalogazione delle antenne pregresse (un'altra delle cose che siamo riusciti a fare in questo mandato), individui le più critiche e pian piano le sostituisca, magari alla scadenza dei contratti di affitto. Ma, mentre facevamo partire questo processo complessivo, almeno su un'antenna, probabilmente la peggiore esistente, volevamo rimediare.

C'è voluta un sacco di pazienza e il coinvolgimento di tanti: anzitutto convincere i gestori (Telecom, Vodafone, Wind) a spostarsi, individuare il nuovo sito, ottenere il permesso di costruire lì la nuova antenna. Faccio una pausa per dire grazie a GD e Isabella Seragnoli, che ha non solo accettato di mettere l'antenna sull'edificio direzionale dell'azienda, ma ha contribuito concretamente a raggiungere il compromesso economico che ha reso lo spostamento possibile. Ma non è finita: è stata raggiunta la compatibilità architettonica che soddisfacesse l'architetto che aveva firmato l'edificio, e poi abbiamo risolto una serie di problemi con gli enti di controllo del traffico aereo (l'antenna sfiora il "piatto aereo" previsto nei dintorni dell'aeroporto).

Ma alla fine è successo: nelle settimane scorse la nuova antenna è diventata operativa e la vecchia antenna è stata eliminata. Con grande giubilo del comitato di cittadini di via Vittoria, che vedete brindare con me e il presidente del quartiere Reno nella foto. La vecchia antenna, che sarebbe stata praticamente alle nostre spalle, non c'è più. La nuova non la vedete perchè è lontana e non dà fastidio...

Foto di Davide LolliInsomma, tutti sono contenti. E sono contento anch'io...