giovedì 26 giugno 2008

Lepida e la Community

Martedì scorso all’Arena del Sole la Regione ha presentato in grande stile la Community Network costruita attorno alla rete a banda larga Lepida, che connette e sempre più connetterà le pubbliche amministrazioni dell’Emilia Romagna.

L’idea di farsi una rete “in proprio” non è naturalmente l’unica possibile. Per di più, i rischi per un’amministrazione pubblica di uscire dal seminato tendono a crescere significativamente quando si diventa proprietari di un’infrastruttura che, come questa, sta sulla frontiera dell’evoluzione tecnologica. D’altra parte, si massimizzano anche le opportunità di innovazione e di risparmio: il problema per l’appunto è saper cogliere queste ultime ed evitare i rischi.

Tutto questo per dire che va dato merito alla Regione Emilia Romagna non tanto e non solo di aver sostanziosamente finanziato la rete Lepida, ma per il modo con cui ha impostato le cose, per aver condotto fin qui la vicenda con capacità e misura. L’enfasi messa sui servizi innovativi, l’aver scelto una modalità “leggera” per la società di supporto, l’attenzione ad una immediata valorizzazione delle opportunità di risparmio sono tutti elementi importanti.

E lo è soprattutto la Community Network, ovvero la strutturazione della partecipazione alle scelte da parte dei Comuni e degli Enti coinvolti nella rete. Apparentemente potrebbe sembrare solo buonismo partecipativo, ma in realtà è una premessa indispensabile per fare sul serio innovazione, che la Regione ha colto e che dovremmo riuscire ad affermare maggiormente anche a livello nazionale ed europeo.

Vi sono infatti due rischi opposti nell’introduzione dell’ICT nella pubblica amministrazione e nello sviluppo dell’e-government. Da un lato il rischio di un centralismo che confeziona soluzioni valide per tutti, che quindi in teoria realizza la massima economia di scala, ma che l’esperienza ci dimostra andare spesso tutt’altro che nella giusta direzione. Basti solo l’esempio dell’esperienza ormai ultradecennale della carta di identità elettronica per comprendere quanto male ci può fare un centralismo sordo alle richieste degli utilizzatori. Dall’altro lato il rischio dell’anarchia e dello spreco: ognuno si confeziona le sue soluzioni, con il bel risultato di sviluppare prodotti simili e magari incompatibili per fare le stesse cose.

Per questo la comunità degli utilizzatori è la chiave di volta per poter rendere reali parole come economie di scala, efficacia, standard comuni, interoperabilità. Non è buonismo, è realismo innovativo: peraltro l’80% dei servizi di e-government in Europa sono attualmente forniti dai Comuni. Le città devono essere quindi chiamate a giocare un ruolo di primo piano in questa partita, e la Regione Emilia Romagna ha fatto molto bene a farlo.

mercoledì 18 giugno 2008

Pensieri sulla civetta

Torno sulla civetta del Comune, che in questa fase di rodaggio sto seguendo con una certa assiduità, per condividere qualche pensiero.

a) Non è niente male vedere le edicole che espongono la locandina comunale e sentire le reazioni delle persone comuni (che sono tutte positive, o almeno quelle che riferiscono a me lo sono). Sulla strada che faccio abitualmente in scooter la mattina per recarmi in Comune incontro 5 edicole, e dopo i primi giorni ora tutte espongono la civetta.

b) E' interessante la ricerca della misura della notizia. Confesso di essere attirato dall'approccio minimalista, perchè anche dalle piccole cose si capisce che cosa succede, ma comunque si tratta di un mezzo con le sue caratteristiche e limitazioni, e va usato tenendone conto. A modo suo, è un esperimento di comunicazione.

c) Sono naturalmente grato a tutti gli edicolanti che espongono la nostra locandina, ma due persone meritano di essere citate.

Il primo è Giuseppe Marchica, segretario provinciale del maggior sindacato degli edicolanti, che ci ha aiutato nel percorso di costruzione dell'iniziativa: se adesso c'è un nuovo servizio comunale legato alle edicole, lo dobbiamo molto anche a lui.

Il secondo è Daniele Carella, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale e roccioso oppositore della nostra Amministrazione, che gestisce un'edicola "storica" a Porta San Vitale e che espone la locandina, dimostrando di saper distinguere fra il ruolo politico in Comune e quello di operatore professionale. L'ho già ringraziato di persona, ma voglio farlo anche pubblicamente.

sabato 14 giugno 2008

Un quiz sull'umorismo giornalistico

Voglio proporvi un quiz sull'umorismo di un importante quotidiano locale, che ogni mattina ci regala (si fa per dire) un sorriso in prima pagina: il "Bolognino" di Repubblica. Tra parentesi trovate già anche le risposte...

1) Da quanti giorni sono presso le edicole le "civette" del Comune di Bologna? (3)
2) Quante volte da allora il Bolognino si è dedicato alle civette? (3)
3) In questo modo quante volte ha ripetuto in prima pagina che "tutto questo ci costa 40 mila euro"? (3)
4) Quanto costano le civette? (100 euro al giorno circa fra stampa e distribuzione, più 10 mila iniziali per l'acquisto dei portalocandina)
5) Quante volte Repubblica ha detto in prima pagina, per fare solo un esempio, che sulla zanzara tigre siamo riusciti a migliorare il servizio risparmiando 1 milione di euro all'anno? (1, tra le righe)
6) Quanto costa una doppia pagina centrale a pagamento su Repubblica Bologna (in bianco e nero)? (40.440 euro)

Comunque spero che Repubblica continui a seguire le nostre civette: così comincerà a scrivere di notizie che finora ha per lo più snobbato.

domenica 1 giugno 2008

Bologn...A

Ebbene sì, sono interista, fin da bambino, un po' affascinato dall'Inter del 1971 e un po' per opposizione ad un padre ed un fratello juventino. Ma Bologna è la mia città, e come si può non gioire o soffrire per la "nostra" squadra? Da quasi 10 anni poi gioco nella squadra del Consiglio Comunale, ed è un onore portarne i colori rossoblù. Insomma, non rinnego l'Inter ma forza Bologna!

Morale della favola, oggi ero allo stadio anch'io, a godermi una festa bellissima (la partita un po' meno in verità, ma oggi non era la cosa più importante), con mio figlio di 8 anni che ormai è un grande appassionato. Sono perfino riuscito a fare una foto col cellulare al rigore segnato da Marazzina...